Governo, via libera al ddl sull’assestamento di bilancio, ma Di Maio diserta il Cdm e Salvini va via a riunione in corso
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato di credere che "la procedura di infrazione non abbia ragione di essere aperta"
Consiglio dei ministri oggi | 1 luglio 2019 | Assestamento di bilancio
È terminato alle 19 circa il Consiglio dei ministri convocato oggi, 1 luglio, a palazzo Chigi, durante il quale è stato dato il via libera al ddl sull’assestamento di bilancio, che era atteso a livello europeo, con l’Italia che ancora rischia la procedura di infrazione per deficit eccessivo.
Da quanto si apprende da fonti del governo, nel Cdm si sarebbe deciso di approvare un decreto ad hoc in cui si “congelano” le risorse destinate a Reddito di cittadinanza e Quota 100.
I soldi, risparmiati a causa di un numero inferiore di domande a quelle attese inizialmente, dovrebbero ammontare a circa 1,5 miliardi di euro.
Secondo quanto emerso, nel ddl dell’assestamento di bilancio il governo riduce la stima di deficit del 2019 al 2,04 per cento, così come previsto nell’accordo dello scorso dicembre con la Commissione europea.
In seguito a queste misure, dunque, il governo ritiene che “la procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia sarebbe ingiustificata”
Prima del via libera al ddl, però, a “esplodere” è stato il caso Autostrade, causa di scontro tra Di Maio, che ha disertato il vertice, e Matteo Salvini che è andato via a riunione in corso.
Il ministro dell’Interno, infatti, ha lasciato Palazzo Chigi quando il Cdm era ancora in corso dichiarando: “Di Maio mi attacca su Autostrade e poi diserta il consiglio dei ministri”.
Il riferimento era soprattutto a un lungo post su Facebook che Luigi Di Maio ha scritto nel primo pomeriggio del 1 luglio sul caso della revoca della concessione ad Autostrade in cui scriveva: “Il silenzio della Lega sulle concessioni dispiace, fa sentire ancora più protetti i Benetton”.
Fonti del Movimento 5 Stelle, poi, hanno fatto sapere che l’assenza di Di Maio dal Cdm era già prevista ed era stata comunicata una settimana prima.
Una precisazione che poi ha fatto fare dietrofront a Salvini, il quale, successivamente ha affermato: “Nessuna polemica con Di Maio o altri, abbiamo solo tanto lavoro. Su Autostrade e Benetton, chi ha sbagliato deve pagare, caro e fino in fondo, ma non devono andarci di mezzo migliaia di lavoratori o di piccoli risparmiatori italiani che non hanno colpe”.
Tra i temi cruciali per il governo affrontati durante il Cdm vi è anche il nodo della flat tax, sul quale il premier Giuseppe Conte si è esposto ieri.
“Garantisco la Flat Tax come presidente del Consiglio”, ha detto Conte prima di entrare al vertice straordinario per le nomine europee a Bruxelles. “Conte mi ha detto di essere d’accordo sull’iniziare con la flat tax”, ha confermato Salvini.
Sulla procedura di infrazione invece il presidente del Consiglio ha detto: “Da diverso tempo stiamo coltivando un dialogo costruttivo con l’Ue sulla procedura d’infrazione. Lunedì faremo il Cdm. Siamo fiduciosi”.
“Noi crediamo che la procedura di infrazione non abbia ragione di essere aperta”, ha detto intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Vienna, dove ha avuto un un colloquio con il presidente Van der Bellen.
Consiglio dei ministri oggi | La questione delle nomine Ue
La riunione della Commissione sull’Italia è slittata – probabilmente a mercoledì – dopo che il vertice Ue è stato rinviato a domani.
Sul fronte Ue, infatti, proseguono a oltranza le trattative per le nomine dei commissari europei. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha convocato un nuovo incontro domattina a Bruxelles.
Il candidato favorito a succedere a Jean Claude Juncker, il socialista olandese Frans Timmermans, sostenuto da Angela Merkel, non ha raccolto il consenso dei 28 stati membri: undici sarebbero i paesi contrari, tra cui l’Italia.
Fonti di palazzo Chigi oggi, 1 luglio, fanno sapere che Giuseppe Conte è arrivato a Bruxelles “convinto che non servisse un veto” su Timmermans ma poi “si è trovato davanti il muro franco-tedesco, compatto nel voler imporre un pacchetto ‘prendere o lasciare’. Allora per Conte è diventata una questione di principio e metodo, di rispetto del ruolo dell’Italia e del Consiglio europeo, perché “l’Europa è a 28 e non a due”.
Su questa posizione Conte è riuscito a portare anche gli altri Paesi contrari a Timmermans creando un fronte di 11″.
“Votare contro tutto il gruppo di Visegrad e un Paese come l’Italia potrebbe portare a tensioni nel futuro”, ha detto la cancelliera tedesca Merkel, mentre Emmanuel Macron ha parlato di “fallimento dell’Europa”.
“Abbiamo finito questa giornata con quello che si può chiamare un fallimento, perché non è stato trovato un accordo e credo che abbiamo dato un’immagine molto negativa dell’Europa”, ha detto il presidente francese uscendo dal vertice Ue. “Nessuno può essere contento dopo tante ore. Questo fallimento è dovuto alle divisioni, da una parte in seno al Partito popolare europeo, e dall’altro lato divisioni geografiche in seno al Consiglio”.