Torino, il consigliere leghista rivendica di essere razzista e poi si scusa: “Ho solo la terza media”
Torino, consigliere leghista rivendica di essere razzista e poi si scusa
Aldo Casalicchio è consigliere comunale della Lega nel comune di Rivoli, in provincia di Torino. L’uomo, 74enne, ha affisso per le strade della città alcuni volantini contro Papa Francesco.
Di per sé la notizia non farebbe scalpore se non fosse per il contenuto dei volantini:
“Don Paolo Farinella ha sigillato le porte di San Torpete, a Genova, dice, non siamo più nella cristianità. Noi razzisti lo diciamo da decenni. In questi giorni di festa ho sentito il Papa preferire i migranti ai fedeli cattolici, quindi questi sono i risultati”.
Casalicchio rivendica dunque il suo essere razzista e motiva la scelta con le nuove intenzioni del Papa troppo disposto a difendere i migranti a dano dei fedeli cattolici.
La Lega di Rivoli ha preso le distanze dalle parole di Casalicchio e ha cercato di giustificare il contenuto del volantino attribuendo la colpa a una scarsa conoscenza dell’italiano. Stessa linea difensiva adottata dal consigliere leghista.
“Non sono razzista. Mi spiace che il mio messaggio sia stato frainteso. Forse mi sono espresso male e succede perché ho solo la terza media. Non pretendo di fare il professore d’Italiano. Nello scrivere quell’editoriale affisso nella bacheca volevo far passare il concetto di una politica di accoglienza controllata”, ha dichiarato Casalicchio.
Una questione che crea nuove polemiche attorno ad esponenti sulla carta secondari della Lega, come notato pochi giorni fa a proposito delle sardine nere con un altro rappresentante del Carroccio. Immediate le reazioni.
Next Quotidiano riporta anche la condanna da parte della segretaria del Carroccio di zona Laura Adduce e che allo stesso tempo ha provato a giustificarlo.
“Come Segretario della Lega mi dissocio da quanto scritto dal mio militante Aldo Casalicchio sulla bacheca della Lega. Posso immaginare, conoscendolo, che avrà sbagliato ad esprimere il suo pensiero. Posso affermare in modo certo che il mio militante Aldo Casalicchio non è assolutamente una persona razzista, come tutti noi leghisti. Aldo è impegnato quotidianamente da anni al servizio della collettività rivolese dato che da sempre si occupa di volontariato aiutando le persone più deboli e indifese nella nostra Città”.
Dichiarazioni gravi, a maggior ragione se pensiamo che il manifesto di Aldo Casalicchio si chiuda con “la lotta sarà durissima”, per il quale il diretto interessato si è scusato in un secondo momento.