Comunicato Rai pro Israele, protestano le opposizioni: “Censura di governo”
Prosegue la polemica per il comunicato pro Israele inviato dall’ad della Rai Roberto Sergio e letto in diretta da Mara Venier nel corso di Domenica In dopo le parole di Ghali a Sanremo.
Il comunicato dell’amministratore delegato di Viale Mazzini arriva dopo l’appello lanciato da Ghali nel corso dell’ultima serata del Festival, il quale ha urlato dal palco dell’Ariston: “Stop al genocidio”.
Dure le opposizioni. “La Rai è di tutti, è servizio pubblico, è e deve essere una piazza libera dove gli artisti possano dire ciò che pensano senza censure. Che ci piaccia o meno”, ha scritto su X (ex Twitter) Marco Furfaro, deputato del Pd e responsabile per le Iniziative politiche nella segreteria dem. Furfaro ha continuato: “Perché le persone non sono stupide, giudicheranno loro senza il filtro della propaganda di regime. Lo schifo andato oggi in onda, le pressioni sugli artisti, gli imbarazzi, il comunicato della Rai, mostrano un Paese dove la stampa non è libera, gli artisti devono essere sottoposti al controllo di chi governa, la critica non è accettata. L’Italia merita di più, la libertà merita di più”.
Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana e deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, ha criticato le parole di Alon Bar: “Vorrei segnalare all’ambasciatore d’Israele, che è intervenuto inopportunamente sulle parole del cantante Ghali al Festival di Sanremo, che chiedere la fine di una strage infinita di civili non è diffondere odio, anzi è il contrario, significa esaltare quei valori di umanità che sono fondamento di uno Stato democratico. Quei valori che evidentemente il suo capo di governo attuale calpesta quotidianamente”. Per poi commentare sul comunicato dell’ad Sergio: “Sulle conseguenti reazioni dei vertici Rai, è meglio stendere un velo pietoso. Per ora”.
Poco prima del comunicato, il deputato M5s Dario Carotenuto aveva commentato la polemica su Ghali: “Gli attacchi che arrivano a un musicista che dal palco di Sanremo ha chiesto lo stop al massacro del popolo palestinese sono incomprensibili. Anche la politica dovrebbe essere capace di chiedere in modo unitario e trasversale uno stop al governo israeliano, colpevole di una vera e propria strage di civili che ha un bilancio sempre più terribile, giorno dopo giorno”.