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I cittadini lombardi scrivono a Conte: “Dietro il disastro della Lombardia c’è una legge che va cambiata”

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I cittadini scrivono a Conte: “La legge regionale in Lombardia va cambiata”

A poco più due mesi dall’individuazione del primo caso di Coronavirus in Italia, il nostro paese conta più di 210mila contagi totali e circa 29mila deceduti ufficiali, di cui più della metà solo in Lombardia. Come è potuto succedere che l’Italia raggiungesse uno dei più alti tassi di letalità per Coronavirus? Non è facile trovare una spiegazione al fenomeno ma è fondamentale individuarla per imparare da eventuali errori commessi e prepararsi meglio per il futuro in caso di ulteriori ondate epidemiche. Alcuni “fattori di rischio” di questa strage non sono modificabili ma ci sono tanti altri fattori che possono aver contribuito al fenomeno e che possono essere modificati.

È su presupposti che si basa la lettera redatta da centinaia di cittadini lombardi e indirizzata al premier Conte, al ministro della Salute Speranza, al ministro degli Affari Regionali Boccia, al viceministro Sileri e alla sottosegretaria alla Salute Zampa.

Noi di TPI abbiamo raccolto il loro appello alle istituzioni:

“Siamo cittadine e cittadini lombardi che hanno visto la gestione gravemente insufficiente della pandemia, causata dal SARS-CoV-2 nelle nostre città e comuni, che ha portato a più di 14mila morti accertati all’inizio di maggio, numero probabilmente in difetto dato l’eccesso di mortalità registratosi nei primi mesi dell’anno. Di fronte a questa pessima performance del governo regionale e del servizio sanitario regionale, nonostante l’impegno encomiabile degli operatori sanitari, vogliamo ricordare che le motivazioni hanno origini lontane, ma di recente sono peggiorate con l’organizzazione delle aziende sanitarie derivate dalla legge regionale 11 agosto 2015 n. 23.

Questa legge, che a suo tempo non fu considerata compatibile con la legge nazionale, fu riapprovata con le modifiche richieste dai ministeri con la legge 41/2015 e con la specificazione del carattere sperimentale dell’articolazione in ATS e ASST per il primo quinquennio con verifiche dopo un triennio e dopo 5 anni. Prossimamente questa sperimentazione arriverà a scadenza. Vista la pessima prova, accentuata in questa emergenza, data da questo modello organizzativo, specie per il ruolo della ATS, considerato che tale organizzazione si discosta dai principi generali della legge nazionale, riteniamo indispensabile che si ponga fine alla sperimentazione e si ritorni prontamente al rispetto della legge nazionale. La nostra Regione dispone di risorse umane, economiche, strumentali che legittimano aspettative superiore ai risultati ottenuti.

Riaprire la Lombardia è una follia. Qualcuno fermi Fontana (di G. Gambino)

Chiediamo in particolare che tempestivamente alcune competenze delle ATS tornino alla Regione, che le ASST si articolino sui tre livelli dei LEA così come descritti nel Dpcm 12.1.2017: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera, con budget separati per ciascun livello e possibili compensazioni in quello aziendale. Chiediamo inoltre che a ciascun livello si attribuiscano risorse e personale adeguato a svolgere le funzioni e i compiti indicati dalla legislazione nazionale passata ed emergente, con particolare riguardo a quelli della prevenzione delle malattie infettive, del dipartimento di prevenzione e a quelli della assistenza specialistica al livello distrettuale; così come è indispensabile che i ruoli dei medici di medicina generale e dell’infermiere di famiglia siano valorizzati, promuovendo l’associazionismo e integrando la loro funzione in strutture distrettuali irrobustite.

In tal modo, nell’attuale fase pandemica e nelle future emergenze epidemiche, potranno efficacemente essere svolte sul territorio le funzioni epidemiologiche di ricerca e controllo dei contatti e la diagnosi e terapia dei pazienti infetti che non necessitano di ricovero ospedaliero. Diversamente, le indicazioni previste dall’allegato 10 del Dcpm del 26 aprile, dal decreto ministeriale e dalla circolare delle direzioni Prevenzione e Programmazione del ministero della Salute per la gestione della Fase 2 del 30 aprile, difficilmente potranno essere rispettate in Lombardia, stante l’attuale modello organizzativo.
Fiduciosi di un Vostro sollecito intervento, ringraziamo e inviamo cordiali saluti.

Seguono firme.

Amedeo Amadei medico igienista già direttore sanitario di ASL MI, Lucia Audia consigliera Municipio 5 MI, Francesco Biglieri consigliere comunale Abbiategrasso MI, Carlo Borghetti vice Presidente Consiglio regionale MI, Pietro Buonanno architetto già dirigente regionale MI, Susanna Cantoni già direttore del dipartimento prevenzione dell’ASL città di Milano MI, Vittorio Carreri già direttore del servizio di prevenzione sanitaria della Regione Lombardia MN, Massimiliano Consolati assessore comunale Paullo MI, Emmanuel Conte consigliere comunale di MI, Natale Cremonesi segretario generale FP di MI, Luca Dell’Acqua MMG MI, Francesco Fanari infermiere coordinatore MI, Enrico Fedreghini consigliere comunale di MI, Graziano Gorla segretario nazionale Fillea CGIL MI, Stefano Landini legnanese segretario nazionale SPI-CGIL MI, Pino Landonio medico oncologo e scrittore MI, Rosangela Lanzi consigliere Municipio 5 MI, Allexandro Largura FP CGIL MI, Pierfrancesco Majorino milanese parlamentare europeo MI, Ardemia Oriani già consigliere regionale MI, Giovanni Muttillo già presidente ordine professioni infermieristiche delle province di MI, LO MB, Antonio Panzeri già parlamentare europeo MI, Anita Pirovano consigliere comunale di MI, Sonia Ribera dirigente medico MI, Carmela Rozza consigliere regionale MI, Giuseppe Scarfone consigliere comunale di Rho MI, Natascia Tosoni consigliere comunale di MI, Edgardo Valerio medico igienista già direttore Dipartimento di Prevenzione ASL Milano1 MI, Simone Zambelli presidente Municipio 8 MI, Piermaria Zannier già MMG MI, Bruno Zecca dirigente medico MI, Francesco Anselmi medico dentista BS, Gianluigi Baronio Presidente RSA BS, Antonio Bazzani consigliere provinciale BS, Jacopo Bonincontri consigliere comunale Tignale BS, Marinella Bontempi fisioterapista BS, Stefano Bordiga cda Casa del Bambino Orzivecchi BS, Ferdinando Brandi MMG BS, Luisa Castellazzo assessore comunale Cellatica BS, Paolo Corsini già sindaco di BS, Andrea Curcio consigliere comunale Brescia BS, Angela Di Giaimo coordinatrice infermieristica BS, Marianna Dossena responsabile formazione ASST BS, Lucia Entrada tecnica di laboratorio biomedico coordinatrice BS, Federica Fasciolo neurologa BS, Marco Fenaroli assessore comunale di BS, Luca Ghibelli assessore Gardone Val Trompia BS, Gianni Girelli consigliere regionale BS, Nadia Lazzaroni infermiera BS, Laura Libretti già coordinatrice infermieristica BS, Fulvio Lonati già direttore cure primarie ASL BS, Daniele Lorenzi consigliere comunale Tignale BS , Paolo Manini consigliere comunale Collebeato BS, Santina Marco odontoiatra BS, Giulia Marini consigliere comunale Corte Franca BS, Giovanni Marvaldi odontoiatra BS, Roberto Mignogna già MMG BS, Danila Monteverdi operatrice ASST BS, Ornella Moretti pediatra di libera scelta BS, Flavia Piccinelli veterinaria BS, Piera Pizzocaro Infermiera coordinatrice BS, Diego Sinis rsa Spedali Civili BS, Rosa Vitale consigliere comunale Rodengo Saiano BS, Elena Carnevali parlamentare commissione affari sociali BG, Gianpiero Cassina già Direttore Dipartimento di Prevenzione BG, Roberto Cremaschi consigliere comunale di BG, Alberto Imberti direttore sanitario casa di cura Beato Palazzolo BG, Maurizio Laini presidente ispettori collegio CGIL Lombardia BG, Giorgio Barbieri MMG MB, Enrico Brambilla già consigliere regionale MB, Liliana Parolini OSS MB, Umberto Ruzzante assessore comunale Muggiò MB, Federica Villa ASA-OSS MB, Samuele Astuti consigliere regionale VA, Giuseppe Imbalzano già direttore sanitario VA, Ivana Aquino già dirigente medico ATS PV, Piera Capitelli già sindaca di PV, Ilaria Cristiani consigliere comunale di PV, Martina Draghi consigliere comunale Cigognola PV, Tommaso Mastropietro MMG PV, Carlo Meuli MMG PV, Alice Moggi consigliere comunale di PV, Andrea Moro consigliere comunale Marcignago PV, Giuseppe Mussi vicesindaco Campospinoso PV, Carlo Porcari già consigliere regionale PV, Maria Ricciardi medico igienista PV, Antonio Sabato coordinatore regionale Intesa sindacale medici MI, Antonella Forattini consigliere regionale MN, Fabiola Bacellari consigliere comunale di CR, Stella Bellini consigliere comunale di CR, Livia Bencivegna consigliere comunale di CR, Paolo Bodini già primario medico e sindaco di CR, Francesco Ghelfi consigliere comunale di CR, Matteo Piloni consigliere regionale CR, Nicola Pini consigliere comunale di CR, Roberto Poli consigliere comunale di CR, Paola Ruggeri consigliere comunale di CR, Daniele Villani consigliere comunale di CR, Franca Zucchetti consigliere comunale di CR, Rosana Mauro consigliera comunale Imbersago LC, Emiliano Lottaroli sindaco di Turano Lodigiano LO, Vicky Tshimanga dirigente medico ASST SO”.

Leggi anche:

1. Perché in Lombardia si muore? Gli errori di Fontana e altre sette importanti ragioni di S. Lucarelli; 2 .Coronavirus, i ricercatori cinesi in Italia: “Vi abbiamo portato il plasma con gli anticorpi” /3. Coronavirus, Bergamo: così vengono curati i pazienti, sistemati anche nei corridoi

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