Cingolani: “Turbine e parchi solari in tutta Italia o addio ad auto, telefono e internet”
Non si definisce fan del nucleare, ma dell’innovazione. Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica, in un’intervista al Financial Times ha detto: “Gli italiani devono capire che o si fanno nuove turbine eoliche o parchi solari nei quartieri italiani” oppure l’alternativa sarebbe quella di “sbarazzarsi dell’auto, dell’aria condizionata, del telefono cellulare e di Internet”.
Il ministro ha anche affrontato di nuovo il tema dell’energia nucleare dicendo che l’Italia dovrebbe riconsiderare di ripristinarla, dopo l’eliminazione in seguito al referendum del 1987, “compresi i piccoli reattori modulari” che sono più piccoli e più sicuri e sono in fase di studio in diverse nazioni.
All’epoca della votazione, nel Paese si contavano quattro centrali elettronucleari: a Latina, a Garigliano di Sessa Aurunca (Ce), a Trino (Vc), a Caorso (Pc). “Noi abbiamo votato dei referendum che hanno escluso il nucleare. Era di prima generazione, non quello di cui si parla adesso” ha spiegato qualche giorno fa Cingolani a un incontro sul web organizzato dal progetto didattico Cosmopolites. Ha aggiunto anche: “È certo che il nucleare ci sarà nella tassonomia europea della finanza sostenibile, lo hanno già sostenuto. (Il nucleare ndr) è una fonte che non produce Co2”.
Riguardo alla crisi dei prezzi dell’energia, il ministro nell’intervista del Financial Times ha detto che l’Italia “è stata duramente colpita dai recenti aumenti dei prezzi del gas” a causa di “un mix energetico molto povero”. Secondo Cingolani “da quando Draghi si è insediato” l’Italia ha attuato “una semplificazione molto potente” delle regole e delle procedure per l’autorizzazione di nuovi progetti. Infatti, il tempo necessario per ottenere un permesso per un progetto infrastrutturale potrebbe essere ridotto. Si passerebbe da 1200 a 270.