Chiusura discoteche, Giorgia Meloni all’attacco: “E allora i centri sociali?”
“Ma la chiusura delle discoteche e dei luoghi con assembramenti, vale pure per i centri sociali o solo per chi opera nella legalità e paga le tasse?”, scrive Giorgia Meloni su Facebook. Dopo Matteo Salvini, anche la leader di Fratelli d’Italia approfitta della polemica sulla chiusura – che chiusura non è – delle discoteche per scendere in campo e dire la sua. Un attacco mirato che insinua, in maniera nemmeno troppo velata, l’idea per cui i centri sociali non operino nella legalità e non paghino le tasse, a differenza delle discoteche.
L’ordinanza che non chiude le discoteche
Con l’aumento dei casi di Coronavirus, il governo ha deciso di attuare una serie di misure restrittive, tra cui la chiusura delle discoteche, le quali, in realtà, potranno rimanere aperte. L’ordinanza firmata nella giornata di domenica 16 agosto dal ministro della Salute Roberto Speranza e in vigore a partire da lunedì 17 agosto, infatti, vieta le “attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”. L’ordinanza, di fatto, non obbliga le discoteche a chiudere, ma sostanzialmente vieta solo il ballo.
Chiusura discoteche: il commento di Salvini
La notizia non è stata presa in modo positivo da Matteo Salvini che ha detto: “Solo oggi sono sbarcati più di 200 clandestini e che il problema siano gli italiani, i baristi, i ristoratori, i ragazzi, i lavoratori è surreale. Questo governo è incapace di difendere i confini, la salute e i risparmi degli italiani e se la prende con i ragazzi che escono e che si vogliono divertire. È una follia”. Queste le parole del leader della Lega interpellato a un incontro al Caffè della Versiliana a Pietrasanta (Lucca) con la candidata a governatore della Toscana per il centrodestra Susanna Ceccardi.