Colosimo eletta presidente della Commissione antimafia, l’opposizione insorge: “È collegata all’ex Nar Ciavardini”
La nuova presidente della Commissione parlamentare antimafia è Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia accusata di avere rapporti con Luigi Ciavardini, ex terrorista neofascista dei Nuclei Armati Rivoluzionari condannato in via definitiva come esecutore materiale della strage alla stazione di Bologna del 1980. Intorno al suo nome si è generato enorme malcontento nell’opposizione, al punto che la sua elezione è stata possibile soltanto grazie ai voti compatti della maggioranza di destra (29 su 50 membri complessivi). Il nome di Colosimo era spuntato agli inizi di maggio, quando l’altra candidata per il ruolo, Carolina Varchi, era stata accantonata per incompatibilità con il suo incarico di vicesindaca di Palermo: proprio in quei giorni la trasmissione Report aveva mandato in onda un’inchiesta sull’associazione “Gruppo Idee” dell’ex Nar Ciavardini, nata per facilitare il reinserimento sociale dei detenuti ma utilizzata – è l’accusa lanciata ne servizio – per far scarcerare ex terroristi condannati per mafia.
Colosimo avrebbe appoggiato la candidatura di Manuel Cartella, dirigente di “Gruppo Idee” e socio del figlio di Ciavardini in una cooperativa di detenuti, a vice Garante dei detenuti della Regione Lazio. Una foto tra i due suggellerebbe il “patto”, nonostante non ci sia alcuna accusa di condotta illecita verso la deputata. Dopo la puntata di Report il Fatto Quotidiano aveva pubblicato una lettera dei familiari delle vittime di mafia e stragi terroristiche contrari alla scelta di Colosimo: “È accettabile che si scelga, per un ruolo importante come la presidenza di una commissione parlamentare bicamerale, una persona che non si vergogna di avere rapporti con uno stragista che mai si è pentito? E, ancora, solo a noi appare evidente il gigantesco conflitto di interessi della probabile futura presidente?”.
Partito Democratico e Movimento 5 Stelle non hanno partecipato alla votazione in commissione per protesta, una scelta criticata invece dai parlamentari di Azione e Italia Viva. La diretta interessata ha intanto smentito rapporti di amicizia con Ciavardini: “Lo conosco esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altre appartenenze politiche, poiché lui è in un’associazione che si occupa, come da articolo 27 della Costituzione, del reinserimento di altri detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene”.