Chi è Tommaso Foti, il nuovo ministro per gli Affari europei
Tommaso Foti è il nuovo ministro per gli Affari europei
Tommaso Foti è il nuovo ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr. L’esponente di Fratelli d’Italia prende il posto di Raffaele Fitto, appena nominato vicepresidente della Commissione europea e commissario alla Coesione e alle Riforme.
Foti ha giurato oggi, lunedì 1 dicembre, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha firmato il decreto di nomina su proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Tommaso è un politico di grande esperienza e capacità, tra le migliori risorse di cui Fratelli d’Italia dispone oggi”, scrive in una nota la premier. “Ha una lunga carriera parlamentare alle spalle e, da capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ha saputo dimostrare in questa legislatura il suo valore e la sua competenza, guidando il principale partito di maggioranza a Montecitorio”.
Foti, prosegue Meloni, “è un militante, appassionato e coerente, che ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della Nazione”: “Raccoglie il testimone di Raffaele Fitto, neo-vicepresidente esecutivo della Commissione europea, e io sono certa che saprà lavorare con la sua stessa determinazione e la sua stessa meticolosità. Per il bene dell’Italia e degli italiani”.
Chi è Tommaso Foti
Tommaso Foti è uno dei più importanti esponenti di Fratelli d’Italia a livello nazionale. Fedelissimo di Giorgia Meloni, è parlamentare dal 1996 (con l’unica eccezione della legislatura 2013-2018).
Nato a Piacenza il 28 aprile 1960, prima di intraprendere l’attività politica, in gioventù, ha lavorato nell’azienda di famiglia, che opera nel settore agroalimentare. Foti ha una figlia di 32 anni, è un grande tifoso dell’Inter e nel 2024 ha dichiarato redditi per 98.471 euro.
La sua carriera politica inizia all’età di 16 quando si iscrive al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Dopo essere diventato segretario provinciale del FdG, nel 1980 viene eletto consigliere comunale nelle liste del Msi.
Alle elezioni politiche del 1987 e del 1992 si candida alla Camera, ma in entrambi i casi non viene eletto. Nel 1995 aderisce alla volta di Fiuggi di Gianfranco Fini, che porta allo scioglimento del Msi in Alleanza Nazionale. L’anno successivo ritenta la candidatura a Montecitorio e questa volta ottiene il seggio.
Nel 1998 viene nominato anche vicesindaco di Piacenza nella giunta di centrodestra presieduta dal sindaco Gianguido Guidotti. Viene confermato deputato alle elezioni politiche del 2001, del 2006 e del 2008. Nel 2004 si candida anche alla presidenza della Provincia di Piacenza: arriva al ballottaggio, ma viene sconfitto da Gian Luigi Boiardi.
Nel frattempo An è confluita nel Partito della Libertà. Ma nel 2012 una parte del Pdl – guidata da Giorgia Meloni – compie la scissione e fonda Fratelli d’Italia: anche Foti fa parte della fronda. L’anno successivo il piacentino si candida alla Camera con FdI senza essere eletto. Andrà meglio nel 2018 e nel 2022.
Nell’attuale legislatura, prima di diventare ministro, Foti era capogruppo di FdI alla Camera. L’incarico è stato affidato ora a un altro emiliano: Galeazzo Bignami.
Tommaso Foti: controversie
Nel 2022 è Tommaso Foti stato indagato dalla Procura di Piacenza per i reati di corruzione e traffico di influenze illecite: i magistrati ipotizzavano che avesse ricevuto 3.000 euro per favorire un imprenditore edile. Ma nel febbraio 2024 la stessa Procura ha chiesto per lui l’archiviazione.
In occasione della Festa della Liberazione del 2020 – in pieno lockdown anti-Covid – il deputato di FdI postò su Facebook un selfie con indosso una mascherina che riportava una scritta con il motto fascista “Boia chi molla”. Foti rimosse poi il post affermando di essere stato frainteso.
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