Chi è Eugenia Roccella, la pro-life scelta da Meloni per il Ministero della Famiglia
Tra i nomi che fanno più discutere nel nuovo governo di Giorgia Meloni c’è quello di Eugenia Roccella alle Pari opporunità, Natalità e Famiglia. Figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, eletta nelle fila di Fratelli d’Italia e già sottosegretario al ministero della Salute nel Governo Berlusconi IV, Roccella ha un trascorso di dichiarazioni pro-vita e anti-aborto che mettono in allarme i difensori dei diritti delle donne. “Io sono femminista e le femministe non hanno mai considerato l’aborto un diritto. L’aborto è il lato oscuro della maternità”, una delle frasi attribuitele. Rosario Coco, presidente di Gaynet, in una nota ha dichiarato: “Ecco il vero volto del governo Meloni, che dichiarava ‘avete già le unioni civili’: mettere alle pari opportunità Roccella, tra le prime firmatarie del fallimentare referendum per abolire le unioni civili nel 2016”.
“Una scelta che si pone sulla scia di La Russa alla presidenza del Senato e Lorenzo Fontana alla Camera, un segnale forte e chiaro nei confronti di quella parte di elettorato e di Italia che si riconosce in posizioni ultracattoliche, misogine, fortemente avverse ai diritti della comunità Lgbtqia+, contrarie al riconoscimento dei matrimoni egualitari e delle famiglie arcobaleno e ovviamente pronte a criminalizzare la pratica della gestazione per altri”, secondo il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Una vera e propria inversione a U quella fatta da Eugenia Roccella in merito alle sue opinioni. A 18 anni entra nel Movimento di liberazione della donna, facendosi portavoce di battaglie femministe, per l’aborto. Alle elezioni politiche del 1979 è candidata per il Partito Radicale, ma non viene eletta. Nel 2007 diventa portavoce del Family Day, un anno dopo viene eletta alla Camera nelle liste del Popolo della Libertà.
“Il matrimonio è il momento cruciale che dà valore alla differenza sessuale, l’incontro di due diversi che producono la continuità delle generazioni” oppure (per minimizzare crimini di odio omofobico) “È importante non cadere in specificazioni eccessive: è bene ricordare che la differenza sessuale donne-uomini non è una ma è la differenza che struttura il gruppo umano”, altre frasi contestate e portate all’attenzione da Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.