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Home » Politica

Cerno e suo marito Balloch a TPI: “Noi, coppia gay, diciamo no alle adozioni per le coppie omosessuali”

Immagine di copertina
Tommaso Cerno e suo marito Stefano Balloch

Uno è l’ex direttore dell’Espresso, ex senatore Pd. L’altro è candidato con FdI alle regionali in Friuli Venezia Giulia. “L’amore ci unisce, Berlusconi ci fa litigare. L’omofobia c’è sia a destra sia a sinistra. Fa parte dell’essere umano. E viene anche dalla comunità omosessuale”

Lui e l’altro. Lui di sinistra, già parlamentare Pd, già direttore dell’Espresso, opinionista ovunque, radicale. L’altro già sindaco forzista di Cividale del Friuli, berlusconiano per passione, oggi candidato di Fratelli d’Italia per le imminenti elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia. Lui marito, l’altro marito. Sono Tommaso Certo e Stefano Balloch, l’ultima delle (tante) strane coppie della politica italiana.

Stefano Balloch, non è incoerente stare in Fratelli d’Italia e sostenere il matrimonio omosessuale?
Balloch: «I soliti luoghi comuni. Come quando si dice che la cultura appartenga al mondo della sinistra e basta».

Però è un fatto che il tuo partito è contro il matrimonio gay.
Balloch: «A me sembra che ci siano molte contraddizioni sia a destra che al centro e a sinistra. Noi abbiamo aderito a ciò che è oggi la legge italiana, cioè a quello che il Parlamento ha prodotto in questi anni. Sono piccoli passi, certo. Ma su questi temi c’è bisogno di tanti piccoli passi. Ogni giorno, ovunque».

Cerno: «Non c’è nulla di troppo incoerente. La Meloni ha sempre detto che è contraria alle adozioni, ma questo lo dice anche metà della sinistra…». 

Ma la Meloni dice che la famiglia è formata da un uomo e una donna…
Cerno: «Fossi io a dover decidere, trasformerei anche il matrimonio eterosessuale in unione civile: è una proposta molto più avanzata. Tutto si incentra sulla parola “matrimonio”. Si vuole il matrimonio ugualitario, ma quale è la differenza tra i due? Forse solo che nel matrimonio c’è il divorzio, che costa! Nell’unione civile, invece, ci si divide gratis. Se lo si spiega così agli italiani, vedrete che anche la sinistra sarà a favore dell’ipotesi invertita: unione civile per tutti».
Balloch: «Hai capito? Si è unito con me civilmente per evitare di dover eventualmente spendere i soldi per un divorzio!». 


Cerno: «No, sto dicendo che il concetto di matrimonio di Gregorio Magno, quello che sostenete voi a destra, è nato solo per ragioni economiche, ed è servito solo a trasmettere i beni materiali! Non mi pare che sia l’istituzione più avanzata per unire una coppia, nel mondo contemporaneo. Se una coppia di adulti decide di lasciarsi, deve andare per avvocati? Ma questo è un retaggio medievale, profondamente conservatore». 

Stefano, sul piano strettamente elettorale, il matrimonio con Tommaso ti avvantaggia o ti penalizza?
Balloch: «Ovviamente me lo sono chiesto. Lo scopriremo solo fra qualche settimana e speriamo che non mi faccia troppo danno». 

Tommaso, lucidamente, dai una valutazione: danneggi elettoralmente tuo marito?
Cerno: «Io poco conto… Stefano è un uomo di destra, ha vissuto la sua maturità e le sue scelte personali con maggiore fatica rispetto a me, che sono un radicale. Però in occasione della nostra unione civile, ho visto l’accoglienza e l’affetto di migliaia di cittadini di Cividale, la città in cui Stefano è stato sindaco. Lì ho capito che la trasparenza, la normalità che abbiamo trasmesso quel giorno, gli darà una mano. Perché la sincerità e l’essere cristallini in politica sono un valore universale». 

Ma quando il direttore Cerno faceva le sue copertine-manifesto contro Berlusconi e il sindaco Balloch era un forzista doc, quante litigate avete fatto?
Balloch: «Io ho profonda stima di ciò che Berlusconi ha rappresentato per l’Italia, come imprenditore e come politico. Ovviamente questo mi ha fatto scontrare duramente con Tommaso, con la sinistra, con L’Espresso e molti altri i giornali. Berlusconi ancora oggi è uno dei protagonisti della scena». 

Cerno: «Dopo 10 anni con Berlusconi, L’Espresso e Stefano insieme, sono abituato a questa distanza di idee. È impossibile che io cambi la mia visione, però devo ammettere che Stefano molto spesso mi ha fatto riflettere sulla prospettiva della destra. Penso che questo sia positivo perché così dovrebbe essere il dibattito». 

Stefano, tu hai influenzato – o forse plagiato – Cerno, che è un libertario, sul tema dell’adozione omosessuale, alla quale è anche lui contrario. Tu che hai la gioia di essere padre, perché vuoi negare ad altri il diritto di adottare, di salvare delle vite?
Balloch: «Sono temi per cui ancora non si è trovato un equilibrio nemmeno rispetto alle adozioni dei single…». 

Una coppia omosessuale è uguale a una coppia eterosessuale o siete autodiscriminatori?
Cerno: «Rispondo con una suggestione: questo è un Paese dove Giorgio Armani, in quanto single, non può adottare un figlio, mentre Olindo e Rosa, prima del carcere, avrebbero potuto. Se il problema adesso fossero le adozioni dei gay, vorrebbe dire che si stanno saltando vent’anni di storia. In questo dibattito neanche la sinistra è concorde. Sono stato in Parlamento, so cosa pensano i miei colleghi, purtroppo». 

Balloch: «In Italia anche per una coppia etero è molto difficile poter adottare. Le procedure sono arcaiche, farraginose e non si sente la necessità di dare conforto alle creature abbandonate». 

Quando siete diventati una coppia, Stefano, hai subìto da parte di qualcuno ostracismo sociale?
Balloch: «Nessuno. Proprio l’unione civile ha messo tutto a posto. Probabilmente per qualcuno poteva esserci la curiosità di sapere come sarebbe andato questo rapporto con lui, con mia figlia, la mia famiglia, la mia ex compagna… Invece tutti hanno visto che era solo la cosa più normale del mondo». 

Cerno: «C’è stata una piccola rivoluzione, di cui la nostra storia spero sia causa: il Secolo d’Italia ha usato la parola “marito” per rivolgersi a me. Credo che si tratti di qualcosa di culturalmente gigantesco. La narrativa di tutti i grandi giornali su questi temi negli ultimi decenni è cambiata profondamente. Quanta fatica si è fatta anche nelle redazioni perché tutto ciò diventasse normale… Vedere Il Secolo d’Italia che titola “il marito di Tommaso Cerno” è incredibile perché la parola “marito” appartiene alla sfera della famiglia tradizionale. È un piccolo successo». 

L’omofobia esiste? Viene solo da parte del mondo etero o c’è un’omofobia gay?
Cerno: «Ma l’omofobia l’ha inventata il mondo gay! Ho cominciato a battermi per i diritti arcobaleno negli anni Ottanta. Agivamo in comunità molto solidali, unite contro un mondo che non le capiva. C’era un rapporto tra le persone più anziane e le persone più giovani di totale rispetto. Oggi o sei bello o sei giovane o sei ricco o sei famoso. La gayezza è entrata nello schema Blockbuster, come tutte le cose di moda. Questo ha scatenato un’omofobia profonda tra i gay. Il gay vecchio e brutto è allontanato da tutti. L’omofobia, in realtà, esiste nell’essere umano tout court, non nell’essere umano etero». 

Stefano, e la destra è omofoba?
Balloch: «Esistono, a destra e a sinistra, persone intelligenti e persone non intelligenti. Distinguere tra destra e sinistra su questi temi è un retaggio di cose che non esistono più. L’ignoranza c’è ovunque, purtroppo». 

Però la battaglia per i diritti degli omosessuali l’ha fatta la sinistra…
Balloch: «La sinistra arriva sempre tardi. Penso al Ddl Zan, che è rimasto una proposta perché non si è voluto compiere qualche piccolo passo di condivisione nei confronti del centrodestra. Questo avrebbe potuto garantire oggi una legge utile alla comunità gay per avere più diritti. Confusione e rumore li sappiamo fare bene tutti. Penso, diversamente da Tommaso, che siano proprio le istituzioni il luogo nel quale produrre atti concreti per la collettività. Le manifestazioni di piazza, i girotondi e i Gay Pride possono diventare operazioni controproducenti, perché irritano il mondo più moderato, che sarebbe disponibile a discutere». 

Stefano, quando hai capito che ti piaceva Tommaso? Quando hai preso atto della tua omosessualità, lo sapevi da sempre? Starete sempre insieme?
Balloch: «La vita riserva sempre molte sorprese. Io mai avrei pensato nella mia vita di innamorarmi di un uomo, tantomeno di Tommaso Cerno. Poi vedremo cosa succederà dopo: quando ci lasceremo magari mi innamorerò di una donna…». 

Cerno: «Ecco perché ho parlato del divorzio! Almeno sarà gratis per noi! Giochi a parte, la nostra coppia ha superato così tanti ostacoli che mi pare difficile immaginare una rottura». 

Stefano, anche se vi lascerete, anche se divorzierete, ti prenderai cura di Tommaso Cerno quando sarà vecchio, stanco, cadente…
Balloch: «Lo faccio già oggi, anche se non è vecchio, stanco e cadente. Perché con lui è come vivere con un bambino di 8 anni, che quando vede lo zucchero filato, lo vuole e poi ha bisogno di qualcuno che glielo tolga dal bavero…». 

Tommaso, tu accudirai Stefano anche nella terza età? Non è che ti invaghirai di qualcun altro?
Cerno: «No, non credo. Oddio magari poi sì… Adesso io sono alla prima età, quindi mi manca la seconda e poi la terza. Chissà…».

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