Il caso Starlink si allarga allo spettro radio e alla banda E? Il Pd: “Nessun regalo a Musk”. Il Governo frena: “Attendiamo un coordinamento europeo”

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha espresso oggi massima cautela in materia di revisione dei limiti dello spettro radio e dell’assegnazione della banda E (e di altre), “in attesa di un coordinamento europeo”, rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata in Commissione Trasporti alla Camera dal Partito Democratico, preoccupato dal rischio di “fughe in avanti pro Starlink”, che secondo fonti citate dall’agenzia di stampa Reuters starebbe cercando di acquisire più frequenze in Italia.
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“La questione è stata discussa durante la conferenza mondiale World Radiocommunication Conferences”, ha detto oggi in un’audizione in Commissione il sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy (Mimit), Massimo Bitonci, rispondendo a un’interrogazione del deputato del Pd, Andrea Casu. “Al riguardo rappresento che la posizione iniziale della CEPT, Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni, di cui l’Italia fa parte, era sfavorevole alla revisione. La negoziazione, avvenuta durante la conferenza, ha portato all’esito di riconoscere la necessità di eseguire studi approfonditi che si svolgeranno nell’ambito dei gruppi di studio dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU), mentre non ci sono attività a livello di CEPT o di Unione europea”.
“Infine la banda E”, ha continuato l’esponente della Lega, “non è ancora soggetta a decisioni di armonizzazione né a livello di Unione, né a livello CEPT e ciò spinge ad operare cautela e a preferire di attendere un coordinamento a livello europeo”. “Vorrei rappresentare che per quanto riguarda la banda E, attribuita al Piano nazionale di ripartizione delle frequenze (PNRF), e i servizi satellitari delle due bande 71.0-76.0 gigahertz e 81.0-86.0 gigahertz vi è cogestione tra il Mimit e il ministero della Difesa”, ha concluso Bitonci, senza mai citare Starlink. “Qualunque futuro utilizzo per servizi satellitari sarà condizionato alla definizione e al rispetto di opportune norme tecniche di coesistenza con i servizi già autorizzati, in virtù del principio generale del rispetto del primo servito”.
Così il Governo ha risposto a una serie di dubbi presentanti anche da autorevoli osservatori, come il professor Antonio Sassano, già presidente della FUB, in una recente intervista su Key4biz, sulla possibilità che l’attivismo del Governo in materia (in particolare sull’articolo 26 del Ddl Spazio all’esame del Parlamento) possa rappresentare una nuova accelerazione pro Starlink.
“Il Pd continuerà a vigilare e verificare, passo per passo, che tutte le scelte e i prossimi passaggi sul tema avvengano sempre nell’interesse nazionale”, ha commentato il deputato del Pd Casu, primo firmatario del Question Time insieme ai colleghi Barbagallo, Bakkali, Ghio e Morassut. “Sono in gioco questioni globali delicatissime e non è il momento per fare regali anticipati a singoli soggetti privati come Space X con il risultato di indebolire il percorso europeo in atto anche nel garantire l’uso più efficiente dello spettro radioelettrico per le comunicazioni via satellite.”