Casapound ha sottratto quasi 5 milioni allo Stato: Salvini, coi 49 milioni della Lega hai fatto scuola
Casapound e Salvini | Corte dei Conti
Casapound e Salvini – Professano la legalità (degli altri), agitano i manganelli, minacciano come piccoli vigliacchetti via social intimando a non parlare di loro e ciclicamente prendono a legnate qualcuno: gli amichetti di Casapound, così vicini al ministro dell’Interno e inevitabilmente sdoganati dalla fiele di questo tempo, sono una delle migliori rappresentazioni dei famosi moralisti con il culo degli altri che vorrebbero insegnarci un’Italia più sicura e più in ordine e intanto continuano leggeri a scivolare nell’illegalità come se nulla fosse.
E al di là del costo sociale che scontiamo per averli tra noi (sopportati più di quel che la Costituzione ci dice he dovremmo sopportare) ora la Corte dei conti di Roma ci presenta anche il conto economico.
Sono 4 milioni e 600mila euro di soldi sottratti alle casse pubbliche (sì, a noi, avete letto bene). Una bella somma per un partito che si lamenta di fare politica “senza soldi” e di non avere la giusta attenzione.
Casapound e Salvini | Palazzo occupato a Roma
Dice la Corte dei conti che l’occupazione dell’immobile di via Napoleone III, nel quartiere Esquilino a Roma, ha causato in 15 anni questo danno economico e, sempre secondo la Corte, a risarcire il danno erariale per omessa disponibilità del bene e mancata riscossione dei canoni dovranno essere nove dirigenti del Demanio e del Miur (come se la politica non avesse colpe per l’inerzia di tutti questi quindici anni).
Secondo quanto ricostruiscono i magistrati i dirigenti sarebbero colpevoli di “non aver agito in via di autotutela amministrativa e per non aver coltivato le azioni civilisti che volte alla restituzione del bene e al risarcimento dei danni (…) nonché per non aver richiesto l’indennità di occupazione sine titolo agli occupanti”.
Casapound e Salvini | Cosa dice la Corte dei Conti
E poi: “Non è tollerabile in uno Stato di diritto una sorta di ‘espropriazione al contrario’ che ha finito per sottrarre per oltre tre lustri un immobile di ben sei piani, sede storica di uffici pubblici, al patrimonio dello Stato causando in tal modo un danno certo e cospicuo all’erario. L’occupazione ‘sine titulo’ dell’immobile da parte di Casapound e degli altri occupanti ha determinato una perdita economica per le finanze pubbliche e comunque una lesione al patrimonio immobiliare pubblico, dato che il cespite non è stato proficuamente utilizzato per oltre 15 anni”.
“Tale danno – scrivono i magistrati contabili – va imputato a titolo di responsabilità gravemente colposa, all’inerzia dei direttori ‘pro tempore’ della direzione Roma Capitale dell’Agenzia del Demani e ai dirigenti competenti ‘pro tempore’ del Miur”.
Tutto bene, responsabili di Casapound?