“Carola Rackete crucca”: il commento della giornalista del Tg2 diventa un caso
“Carola Rackete crucca”: commento di una giornalista Tg2 diventa un caso
È diventato un caso il commento Facebook di una giornalista del Tg2, Anna Mazzone, rivolto alla capitana Carola Rackete, indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La cronista sul social network ha definito la comandante della Sea Watch 3 “crucca”, termine dispregiativo che aveva già utilizzato su Twitter, e il messaggio è stato rimosso per incitamento all’odio. Ora due parlamentari del Pd, Ivan Scalfarotto e Michele Anzaldi, hanno presentato un’interrogazione parlamentare.
La giornalista del Tg2: “Carola Rackete crucca”. Dal Pd un’interrogazione parlamentare
Come ricostruito dal Globalist, la giornalista con simpatie grilline ha prima ricevuto insulti su Facebook per aver definito “crucca” la capitana Carola Rackete. Nei giorni seguenti ha accusato il social network di aver oscurato il commento per incitamento all’odio.
Oggi Anzaldi, che è anche segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha dato notizia della presentazione di un’interrogazione parlamentare spiegando: “Un commento della giornalista Anna Mazzone è stato oscurato da Facebook per incitamento all’odio: definiva ‘crucca’ la capitana Carola Rackete. Per quello stesso termine dispregiativo, già usato dalla cronista del Tg2 in precedenza su Twitter, ho presentato un’interrogazione parlamentare, insieme al collega Scalfarotto, ma né l’amministratore delegato Salini, né il direttore del Tg2 Sangiuliano, né l’Ordine dei giornalisti o il sindacato hanno avuto finora nulla da dire”.
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“Possibile – ha scritto il deputato del Partito Democratico – che il colosso Facebook, accusato da più parti di non rispettare la privacy e di alimentare l’odio in rete, per una volta sia più avanti della Rai, dell’Ordine dei giornalisti e di tutte le istituzioni preposte a verificare che episodi come quello della cronista Mazzone non si verifichino?”.
“È ancora più urgente – ha concluso il parlamentare Dem – che il servizio pubblico si doti di un apposito codice etico che regolamenti le esternazioni sui social dei giornalisti e dipendenti Rai, codice sul quale sta già lavorando la commissione di Vigilanza che mi ha incaricato di avanzare una proposta di deliberazione”.