Carlo Sibilia, il sottosegretario M5s che non crede allo sbarco sulla Luna e propone il matrimonio tra specie diverse
Sibilia sarà sottosegretario al ministero dell'Interno: nel corso degli anni si è accreditato come uno dei maggiori complottisti della politica italiana con sparate spesso clamorose
Martedì 12 giugno, dopo il Consiglio dei Ministri, l’esecutivo M5s-Lega ha nominato i nuovi sottosegretari e viceministri, completando così la squadra di governo (qui tutti i nomi).
C’è un personaggio che, tra tutti, spicca per la sua storia politica fatta di dichiarazioni sopra le righe, ipotesi di complotto e tweet dissennati: stiamo parlando di Carlo Sibilia, il grillino diventato sottosegretario al ministero dell’Interno.
Sibilia, classe 1986, è di Avellino e ha una laurea triennale in Biotecnologie conseguita all’Università di Perugia. Tra il 2007 e il 2008 è stato tra i cofondatori dei meetup “Amici di Beppe Grillo” nella sua città.
È al suo secondo mandato, poiché era già stato eletto deputato nel 2013. Grillino della prima ora, Sibilia negli anni si è distinto per alcune sparate a dir poco clamorose.
La più famosa in assoluto è probabilmente quella relativa allo sbarco sulla Luna.
Il 20 luglio 2014 Sibilia scrisse il seguente tweet:
“Oggi si festeggia l’anniversario dello sbarco sulla luna. Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa…”
Oggi si festeggia anniversario sbarco sulla #luna. Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa…
— carlo sibilia (@carlosibilia) 20 luglio 2014
Travolto dalle polemiche, Sibilia non arretrò di un passo: “Scusate. Rettifico. Siamo andati sulla luna, #Berlusconi è onesto, la riforma del senato è cosa buona e giusta e Repubblica è un giornale”.
Ma quella sull’allunaggio non è stata l’unica perla regalata da Sibilia nel corso degli anni.
Nel settembre 2012, sul blog di Beppe Grillo, il neo-sottosegretario si faceva promotore di una proposta di legge che, tra le altre cose, doveva portare al riconoscimento del matrimonio “tra specie diverse”.
“Discutere una legge che dia la possibilità agli omosessuali di contrarre matrimonio (o unioni civili), a sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consenzienti”.
Altro cavallo di battaglia di Sibilia sono i vaccini. Il pentastellato si è opposto strenuamente al decreto Lorenzin, che ne prevede l’obbligatorietà. Nel farlo, però, si è lanciato in paragoni piuttosto arditi, come quello tra i vaccini obbligatori e il TSO (tratttamento sanitario obbligatorio).
Un anno fa, su Facebook, Sibilia scriveva: “Il vaccino obbligatorio e immediato deve essere quello contro la follia del ministro della Salute Lorenzin. La politica dell’incompetenza ha preso il posto della scienza. Chissà se un giorno verremo a sapere quanti rolex ha ricevuto il ministro per scrivere questo decreto irricevibile. Ci trattano come incoscienti. Impongono il Tso ai nostri bambini”.
Come ogni complottista che si rispetti, Sibilia è da sempre in prima linea anche contro il gruppo Bilderberg, il club che ogni anno riunisce personalità di spicco del mondo politico, economico, accademico e dei media per discutere sulle principali problematiche del pianeta.
Sibilia, tra il 2013 e il 2014, si è recato personalmente nei luoghi dove il gruppo teneva le sue riunioni per tentare di documentare le losche macchinazioni ai danni dell’umanità.
Tra le altre cose che si possono citare, vale la pena fare un accenno infine al suo tweet sulla strage di Charlie Hebdo.
“Incredibile che a Charlie Hebdo sia rimasto ucciso l’economista Maris che denunciava irregolarità su emissione moneta”, scrisse Sibilia.