Carcere per i clienti delle prostitute e per chi si apparta in auto: la proposta di legge di Fratelli d’Italia
Per tutelare “la moralità pubblica” e “reprimere tutte quelle condotte che possano contribuire al degrado della società”, Fratelli d’Italia vorrebbe reintrodurre il carcere per i clienti delle prostitute che si appartano in automobile, oppure per chi cammina nudo nei luoghi pubblici, condotta che secondo il partito della premier Giorgia meloni riguarda soprattutto “gli immigrati”.
Un disegno di legge a firma Edmondo Cirielli, deputato di FdI, promosso vice-ministro degli Affari esteri della Cooperazione internazionale dalla presidente del Consiglio, vorrebbe reintrodurre le pene detentive per alcuni reati per i quali attualmente è prevista soltanto una sanzione amministrativa, come “atti di nudismo” fuori dalle aree dov’è permesso oppure sfruttare “l’attività di prostituzione praticata sulla pubblica via” senza adottare “specifiche cautele, come l’appannamento o la copertura dei vetri della vettura”.
In base all’articolo 527 del codice penale oggi gli atti osceni sono puniti soltanto con un’ammenda: il carcere scatta se avvengono nei pressi di luoghi frequentati abitualmente da minori come scuole e parchi giochi. Ma per Cirielli non è abbastanza.
“La sanzione penale – si legge nella proposta di legge – è l’unica in grado di reprimere e ostacolare tali azioni e, nello stesso tempo, di preservare efficacemente la morale e la sicurezza pubblica”.
A seconda della gravità del fatto, il periodo di reclusione dovrebbe oscillare tra i 3 mesi e i 3 anni. Il testo esplicita anche quali siano gli “atti osceni” meritevoli di una “repressione penale”: si va dal “toccamento lascivo delle parti intime del corpo anche qualora avvenga al di sopra degli abiti”, al nudismo, praticato spesso da “immigrati che non sono avvezzi ai costumi, alle consuetudini e alle norme etiche e giuridiche che regolano la convivenza civile nella nostra società”, fino ai “comportamenti sessuali posti in essere all’interno di un’autovettura in sosta lungo la pubblica via”.
Un provvedimento, per ora embrionale, che ha già attirato le critiche delle opposizioni. L’Alleanza Verdi-Sinistra lo ha definito “di un moralismo pruriginoso e maschilista”.