Candidati alle Elezioni Regionali in Calabria 2020, verso la sfida tra Pippo Callipo e Jole Santelli
In corsa anche Francesco Aiello per il M5S e Carlo Tansi per Tesoro Calabria
Candidati Elezioni Regionali in Calabria 2020, sfida Callipo-Santelli
Si va delineando il quadro delle candidature alle Elezioni Regionali in Calabria in programma il prossimo 26 gennaio, quando si voterà anche in Emilia Romagna. Dopo il passo indietro del governatore uscente di centrosinistra Mario Oliverio ha annunciato il ritiro anche il sindaco di centrodestra di Cosenza Mario Occhiuto. Il Pd e le altre forze di centrosinistra convergeranno dunque sull’imprenditore Pippo Callipo. Il centrodestra appoggerà invece Jole Santelli, deputata di Forza Italia ed ex sottosegretaria, nei governi Berlusconi e Letta.
In corsa Callipo, Santelli, Aiello e Tansi
La presentazione delle candidature proseguirà oggi, venerdì 27 dicembre, fino alle ore 20 e domani, sabato 28, dalle 8 fino alle 12. Si profila una corsa tra quattro aspiranti presidenti di Regione.
Quello del candidato di centrodestra era l’ultimo nodo da sciogliere. Oggi Occhiuto, che era in campo da mesi come candidato presidente in quota Forza Italia, con un post su Facebook ha annunciato la fine della sua corsa accettando l’invito a un passo indietro fatto ieri da Silvio Berlusconi.
“Calabresi carissimi, la mia corsa finisce qui”, ha annunciato il sindaco di Cosenza. “Su suggerimento di tanti amici coinvolti e dopo l’ennesima sollecitazione del Presidente Berlusconi – ha proseguito – ho deciso di farmi da parte. Silvio Berlusconi è una persona a me cara, che ho sempre stimato e ammirato, e oggi al punto in cui siamo ho giudicato il suo invito giusto e sensato”.
“Io sono abituato a costruire e non a distruggere”, ha spiegato Occhiuto- “Non ho chiesto in cambio incarichi per me stesso e non rivestirò alcun ruolo nell’ente regione.” “Ho proposto alla candidata a presidente Jole Santelli di recepire nel suo programma quelle idee su cui tanto avevamo puntato per la crescita della Calabria riguardo alla svolta ecologica e ai nuovi investimenti creativi e innovativi”.
La candidatura di Occhiuto si è fermata davanti al veto della Lega, che invece ha dato il via libera a Santelli, coordinatrice del partito in Calabria, e fino a pochi giorni fa vice dello stesso Occhiuto a Cosenza.
Per quanto riguarda il centrosinistra invece, dopo il passo indietro di pochi giorni fa del governatore uscente Mario Oliverio, annunciato con una lettera al segretario democratico Nicola Zingaretti continua il lavoro per mettere a punto le liste in sostegno all’imprenditore Callipo.
Oltre alla lista del Pd e a quella che fa riferimento ad Oliverio, i simboli della coalizione dovrebbero essere 5 o 6. Numeri simili per lo schieramento di centrodestra.
Sono invece due le liste per la candidatura di Francesco Aiello, docente di politica economica dell’Università della Calabria, espressione del M5S. Insieme ai pentastellati a sostegno di Aiello ci sarà anche una lista civica. Aiello ha superato la prova del voto online con il 53 per cento dei consensi, mentre in alcuni ambienti M5S si puntava ad un appoggio al candidato di centrosinistra Callipo.
In campo infine ci sarà anche Carlo Tansi, geologo ed ex presidente della Protezione civile calabrese. Sarà appoggiato dal movimento Tesoro Calabria. Tansi da settimane sta incontrando i cittadini in diversi centri della regione per illustrare il suo programma di governo.
La presentazione delle candidature fino alle 12 del 28 dicembre
La partita delle candidature alle Elezioni Regionali in Calabria è stata lunga. Prima dei passi indietro di Oliverio e di Occhiuto c’erano statele rinunce di Francesco Di Lieto, vice presidente nazionale del Codacons, e di Giuseppe Nucera, ex presidente di Confindustria Reggio Calabria, che ha poi annunciato il sostegno al centrodestra.
Dopo la presentazione delle liste, con scadenza domani alle ore 12, la campagna elettorale entrerà ufficialmente nel vivo. Nel 2014 Oliverio, candidato del Pd, si impose con il 61,4 per cento dei consensi. A sfidarlo era Wanda Ferro di Forza Italia, che non andò oltre il 23,6 per cento.