La candidatura di Conte alla Camera rischia di rivelarsi una “polpetta avvelenata”
Sembrerebbe proprio una bella “polpetta avvelenata” quello che qualcuno vorrebbe servire a Giuseppe Conte facendolo candidare alla Camera. Già perché se Emanuela Claudia Del Re, ex viceministra degli Esteri, si dovesse dimettere da deputata per assumere l’incarico di rappresentante speciale della Ue per il Sahel, il Movimento 5 Stelle potrebbe non farcela a tenere il seggio in quel collegio.
Persino se il candidato fosse, come qualche big della vecchia guardia del Movimento vorrebbe, l’ex premier Giuseppe Conte. Basta fare due chiacchiere con chi fa politica sul “territorio” per capirlo. Il collegio è quello di Primavalle/Casalotti, in poche parole quello della funivia di Roma Casalotti-Battistini.
Ecco cosa dice un politico di lungo corso, uno che conosce benissimo il territorio della capitale, palmo dopo palmo: “Mi sembra una fregatura per Conte. La Del Re vinse in virtù del botto di voti ottenuti dai 5 Stelle in quegli anni. Oggi invece i consensi sono in caduta libera. Basta vedere i voti che prese il centrodestra in quella tornata elettorale; perse ma di pochissimo (Del Re vinse con 39.550 voti contro i 38.226 voti presi dal candidato di centro-destra). Ora il vento è profondamente cambiato: difficile pensare che possa farcela Giuseppe Conte anche se in alleanza con il Pd (partito che non sta entusiasmando affatto). I dati del 2018 ormai sono preistoria politica“.
Senza contare poi che nelle ultimissime rilevazioni fatte in occasione della corsa per il sindaco di Roma da quelle parti il M5s è il quarto partito. Insomma, le suppletive potrebbero trasformarsi in un supplizio per un eventuale candidatura 5 Stelle. Con inevitabili ripercussioni anche sulla futura leadership del Movimento se il candidato dovesse essere Giuseppe Conte.
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