La Camera approva il Recovery Plan con 442 sì. FdI si astiene
La risoluzione di maggioranza approvata con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti
La Camera dei deputati ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Recovery Plan presentato ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi, con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti. Tutte le forze di maggioranza hanno votato in favore del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha l’obiettivo di rilanciare l’economia italiana dopo la crisi innescata dalla pandemia di Covid-19. Si è astenuto invece Fratelli d’Italia, guidato di Giorgia Meloni, l’unico partito d’opposizione. Toccherà adesso al Senato, dove il discorso di Draghi è previsto alle ore 15, discutere e approvare la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio.
Le risorse a disposizione
“Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro”, ha spiegato ieri Draghi, illustrando il Pnrr alla Camera. “A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma React-Eu che, come previsto dalla normativa Ue, vengono spese negli anni 2021-2023. Si tratta di altri fondi per ulteriori 13 miliardi. Se si tiene conto solo di Rrf e del Fondo Complementare, la quota dei progetti ‘verdi’ è pari al 40 per cento del totale. Quella dei progetti digitali il 27 per cento, come indicato dalle regole che abbiamo deciso in Europa”. Qui i dettagli sul piano.
Recovery Plan approvato alla Camera: cosa succede adesso
Dopo l’approvazione alla Camera e quella al Senato (che appare scontata) il testo sarà inviato a Bruxelles entro il 30 aprile, per ricevere l’ok della Commissione europea. Successivamente, il governo varerà tre decreti e leggi delega. Un decreto servirà a snellire le norme per rendere più rapide le autorizzazioni del Pnrr, con la nascita di un apposito ufficio a Palazzo Chigi. Un altro servirà per le assunzioni nella P.a. che rafforzeranno l’attuazione del Recovery. Il terzo per definire la governance del piano: una cabina di regia a Palazzo Chigi che dovrebbe coinvolgere le amministrazioni coinvolte, gli enti locali, le parti sociali.
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