L’incredibile gaffe del leghista Borghi: “Da cosa deve guarire un asintomatico?”
Il deputato della Lega, nato a Milano e consigliere comunale a Como, esprime una posizione decisamente sorprendente sul Covid-19, che proprio nella sua Lombardia ha causato e sta causando ingenti danni alla salute delle persone e a quella della principale economia del Paese
Lui si chiama Claudio Borghi Aquilani, è deputato della Repubblica ed è uno dei più noti esponenti della Lega. Specialmente in campo economico, i suoi suggerimenti – benché talvolta discussi – sono sempre stati accolti con attenzione e rispetto dal partito di Matteo Salvini.
Seppure eletto in Toscana, Borghi è milanese, nonché consigliere comunale a Como. Da lombardo, oltre che da rappresentante del popolo, dovrebbe quindi conoscere bene la problematica del Covid-19, che proprio nella sua regione sta causando danni decisamente gravi alla salute delle persone e della principale economia del Paese. Quella che, appunto, rappresenta il suo cavallo di battaglia.
Sul suo profilo Twitter l’onorevole Claudio Borghi Aquilani indica tre comportamenti dai quali astenersi per non essere bannati: “1) Mettermi in bocca cose mai dette. 2) Paragonare l’Italia a Zimbabwe, Venezuela o altri stati esotici. 3) Chiedermi motivi o protestare per cose dette da altri. Evitate ciò e andremo d’accordo”, scrive. Tenendo a mantenere buoni rapporti, parleremo di una cosa effettivamente sostenuta da lui, non protesteremo per cose dette da altri e sicuramente terremo ben presente lo specifico italiano (e, appunto, i problemi derivanti dal Coronavirus).
Tutto ciò premesso, si resta francamente basiti nel leggere la riflessione che Borghi rende pubblica proprio sul suo profilo Twitter: “Scusate ma da cosa deve guarire un asintomatico?”. Una domanda che ha fatto cadere le braccia a diversi utenti della Rete, che gli hanno risposto per le rime.
È pur vero che le certezze sul Covid-19 sono ancora limitate e che un clinico come Alberto Zangrillo abbia recentemente sorpreso un po’ tutti dicendo che “i positivi non sono malati”, affermazione che peraltro è stata molto discussa in ambito medico e non solo.
Tuttavia, non occorre essere guru dell’etimologia per sapere che “a-sintomatico” significa “privo di sintomi”, non “di malattia”. Pensare quindi che un asintomatico non abbia nulla da cui guarire è francamente sorprendente, oltretutto perché sono mesi che la comunità scientifica si interroga proprio su come individuare e trattare precocemente gli asintomatici, per evitare che essi diffondano il virus a chi ancora non ce l’ha e anche che la loro condizione clinica peggiori.
Ad aumentare la sorpresa, non piacevole, è il fatto che a chiederselo sia un esponente della Lega, l’azionista di maggioranza del Governo della Regione Lombardia, che deve amministrare dieci milioni di abitanti e proteggerne la salute.
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