Bonus Inps, il consigliere regionale di Forza Italia: “Le bollette arrivavano e l’ho chiesto”
Bonus Inps da 600 euro, consigliere regionale del Fvg
Dopo lo scandalo nazionale dei 5 parlamentari “furbetti” che hanno richiesto il bonus Inps da 600 euro, anche il consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Mattiussi, di Forza Italia, è uscito allo scoperto. “Ho utilizzato quei soldi anche per far quadrare conti che comunque dovevano essere saldati. Perché nonostante tutto fosse fermo, le bollette continuavano ad arrivare. Quindi, calma. Sangue freddo e razionalità. Che puntare il dito è fin troppo facile. Vedere la luna un’altra cosa”, ha scritto il consigliere regionale, albergatore, in un lungo post su Facebook – ripreso dal sito del Messaggero Veneto – con il quale ha rivendicato anche lui di avere fatto domanda per il bonus autonomi. Prima di lui anche Anita Pirovano, consigliera comunale milanese per la lista di sinistra Milano Progressista, ha ammesso di aver chiesto e ottenuto il contributo stanziato per le partite Iva dal governo durante l’emergenza Covid-19: “Mi autodenuncio. Non vivo di politica perché non voglio e non potrei”, ha scritto su Facebook la consigliera.
“Capisco la semplicità dell’antipolitica. Capisco il caldo e, forse, una certa rabbia sociale. Che taluni aiutano a montare. Magari non troppo giustificata da foto balneari. Capisco il richiamo alla morale. Ma fatico a vederne una definizione compiuta in questo tempo. I parlamentari – così come Sindaci e consiglieri regionali vari ed eventuali – che hanno richiesto il bonus INPS non hanno rubato nulla. Nulla. Hanno esercitato un loro diritto. Hanno, in un certo senso, profittato di una norma che lo consentiva. L’avere partita iva presuppone l’esistenza di un lavoro autonomo parallelo alla figura politica ricoperta. Due dimensioni da tenere distanti e separate. Onde evitare di fare della politica un mestiere. E di quel mestiere la vita. Dando spazio, allora si, all’antipolitica. Io, personalmente, ho effettuato la richiesta e ho ottenuto il bonus. Bonus che ho potuto “immettere” nelle casse aziendali. Utilizzando quei soldi anche per far quadrare conti che comunque dovevano essere saldati. Perché nonostante tutto fosse fermo, bollette e tratte continuavano ad arrivare. Quindi, calma. Sangue freddo e razionalità. Che puntare il dito è fin troppo facile. Vedere la luna un’altra cosa“.