Aborto, Emma Bonino attacca Salvini: “Cerca consensi sulla pelle delle donne”
Bufera sulla crociata antiaborto del leader leghista, la senatrice di +Europa difende la legge 194
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Emma Bonino contro Salvini sull’aborto
Bonino contro Salvini sull’aborto. Era inevitabile, dopo anni e anni di battaglie dei Radicali Italiani per la 194. “Quella di Salvini è stata una sparata volgare, per finire in prima pagina come al solito”. Commenta così Emma Bonino, senatrice di +Europa, le frasi pronunciate dal leader della Lega dal PalaEur sull’interruzione di gravidanza.
“Mi risulta che Salvini inventi scandali cui la stampa italiana assicura immediata risonanza – dice Emma Bonino – Il piano di “sostituzione etnica” degli italiani, gli aborti di massa nei pronto-soccorso… Al di là della volgarità, raggiunge il suo scopo di dare notizie allarmanti su cose per cui non esiste né la notizia, né l’allarme”.
Dopo le polemiche, il leader della Lega Matteo Salvini torna sulla questione aborto, ribadendo la propria posizione: va bene il diritto a ricorrere alla legge 194, ma farlo eccessivamente è indice di una vita dissennata. E il riferimento costante all’immigrazione è chiaro: dal palco dell’incontro su Roma Capitale, l’ex ministro parla di “donne né di Roma né di Milano”, colpevoli di aver preso il pronto soccorso “come la soluzione a uno stile di vita incivile. Qualcuno ha preso il pronto soccorso come il bancomat sanitario per farsi gli affari suoi senza pagare una lira”, aggiunge, concludendo: “La terza volta che ti presenti, paghi”, la ricetta secondo lui.
Parole che, 24 ore dopo, fanno ancora discutere. “Nessuno mette in discussione il diritto alla libera scelta delle donne – sottolinea Salvini a margine dell’incontro con i presidenti, gli assessori e i consiglieri regionali della Lega -. Quando arrivi alla settima interruzione di gravidanza in poco tempo, vuol dire che c’è qualcosa da ripensare e da rivedere”. Per il segretario del Carroccio si tratta di veri e propri abusi, ma “Nessuno sta ridiscutendo il principio: ogni donna è libera di scegliere”.
Per Salvini si tratta di un “tema culturale”, di un “grido d’allarme di tanti pronto soccorso, consultori, centri per la vita, di fare il possibile per aiutare la vita”, dice, ribadendo che la Lega non è contro l’aborto. “Non è un diritto ma è un dovere di una società porsi la domanda se è normale. È una questione di divulgazione e informazione. A fronte di certi eccessi, abusi ritengo che una comunità non possa fare finta di niente. Ci sono metodi per evitare di fare del male a se stessi e a chi ci è vicino. L’interruzione di gravidanza non è un passeggiata e non può essere ripetuta più e più volte nell’arco di poco tempo. Se si riesce ad evitare una interruzione di gravidanza”, conclude, “vorrei aiutare queste ragazze a fare scelte diverse ma nessuno mette in discussione la legge 194”.
Ma Bonino la vede in modo diverso: “Il rischio oggi è quello di considerare le questioni di diritto sacrificabili. La politica dell’odio esige delle vittime e le donne sono da sempre dei formidabili capri espiatori. È un meccanismo analogo a quello che avviene in tema di giustizia. La difesa dello Stato di diritto e della giustizia giusta viene sacrificata all’idea che la giustizia serva sentimenti di vendetta. Infatti, chi sulla giustizia chiede le forche per gli inquisiti e gli imputati, sull’aborto chiede la gogna”.