Giulia Bongiorno: “Serve un test psico-attitudinale per i magistrati”
Giulia Bongiorno | Test psicoattitudinale magistrati | Governo news
BONGIORNO TEST PSICOATTITUDINALE MAGISTRATI – Un test psicoattitudinale per magistrati. È uno dei suggerimenti che la ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e una degli avvocati più noti d’Italia, ripropone oggi parlando al quotidiano Libero, in un’intervista in cui affronta, tra gli altri, il tema della riforma della giustizia.
Giulia Bongiorno | “Serve un test psicoattitudinale per i magistrati”
Il ministro, rispondendo alle domande del direttore Pietro Senaldi, si dice “d’accordo” con Matteo Salvini sulla necessità di riformare la giustizia nel nostro Paese “e aspetto – afferma – con ansia di vedere il progetto del ministro Alfonso Bonafede”. “Secondo me – spiega Bongiorno – non possiamo prescindere da una riforma del Csm, l’organo di autogoverno della magistratura, e da un ripensamento dei criteri d’accesso al terzo potere dello Stato. Il magistrato dovrebbe sempre essere imparziale e super partes. Si figuri che io non ho fatto il giudice, come mi consigliava mio nonno, pensando che così avrei avuto ‘i pomeriggi liberi’, perché non mi sentivo all’altezza. Il magistrato è un sacerdote, assolve e condanna, io non avrei mai potuto: sono sempre piena di dubbi”.
Bongiorno suggerisce poi di cambiare le regole d’accesso alla magistratura “anche una verifica psicoattitudinale”. “Non può diventare giudice solo chi è più bravo degli altri a imparare a memoria i codici e la giurisprudenza, sono indispensabili anche doti caratteriali di equilibrio e buon senso. Poi, una volta superato l’esame, serve una formazione accurata e completa e se, vinto il concorso,il tirocinio va male, dev’essere inibita ogni possibilità di accesso alla magistratura”.
Giulia Bongiorno | Test psicoattitudinale magistrati | Riforma Csm
La ministra ha parlato anche di riforma del Csm. “È da rivedere il sistema d’elezione, la situazione attuale crea patologie. Io non sono contro la libertà di pensiero, e non mi scandalizza che nel Csm ci siano correnti; ma bisogna evitare la politicizzazione dell’organo e gli scontri tra fazioni, magari pensando a un sorteggio tra una rosa di nomi indicati dalla politica e dalla categoria”.