Bimbo annegato a Santa Severa, la babysitter: “Ero distratta, ma ero vicina a lui”
“Francesco stava annegando ma la sua tata non poteva vederlo perché forse si era recata al bar e stava parlando al telefono”. Come riporta Il Messaggero, è questa l’ipotesi ora al vaglio degli inquirenti, che dopo aver raccolto numerose testimonianze, e ascoltato il racconto a caldo di alcuni bagnanti, stanno indagando sulla tragedia avvenuta martedì scorso, presso lo stabilimento la Nuova Oasi del Lungomare Pyrgi di Santa Severa. Anche se la donna nega: “Ero al telefono, ma non mi sono allontanata dall’ombrellone”.
Erano da poco trascorse le 14 quando il bambino romano di due anni e mezzo, ha perso la vita, annegando a pochi metri dalla riva. E quanto emerge dall’inchiesta che già vede due persone iscritte nel registro degli indagati: oltre alla babysitter che assisteva il piccolo, anche il bagnino dello stabilimento. “C’era parecchia gente in acqua – avrebbe detto nell’interrogatorio – e stavo controllando altri bagnanti in situazioni che potevano potenzialmente essere più pericolose. Non ho visto subito il bambino entrare in acqua”.
L’assistente bagnanti avrebbe ammesso, così come ha fatto la tata, di non essersi accorto subito di cosa stava succedendo, giustificando così questa sua distrazione. Su di lui però, a quanto pare, pesa anche una relazione della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, già consegnata alla pm, che invece sosterrebbe come l’assistente bagnante non può e non deve lasciarsi sfuggire situazioni di pericolo, soprattutto se si tratta di bambini.