Bettini (Pd): “Conte è caduto per interessi internazionali”. Ma Letta prende le distanze
Il dirigente Pd, nel manifesto della sua nuova area culturale Le Agorà, scrive che Conte è caduto perché ritenuto "inaffidabile" rispetto a "una convergenza di interessi nazionali e internazionali"
Goffredo Bettini, dirigente del Partito democratico, è convinto che il governo guidato da Giuseppe Conte sia caduto perché ritenuto “inaffidabile” rispetto a “una convergenza di interessi nazionali e internazionali”. A scriverlo è stato lo stesso Bettini nel manifesto di Le Agorà, la nuova area culturale che si appresta a lanciare. L’associazione, nata in seno al Pd, è anche aperta a contributi esterni ai dem.
“Conte non è caduto per i suoi errori o ritardi (che in parte ci sono stati) ma per una convergenza di interessi nazionali e internazionali che non lo ritenevano sufficientemente disponibile ad assecondarli e dunque, per loro, inaffidabile”, si legge a pagina 10 del manifesto.
Per Bettini, dunque, il governo Draghi sarebbe la conseguenza di questo “complotto” ai danni di Conte. “Nel vuoto e nell’incertezza” che si era “determinata, il presidente Mattarella ha saputo mettere a disposizione della Repubblica Mario Draghi. Una grande personalità. Una risposta di emergenza ad una situazione di emergenza”, si legge ancora nel manifesto.
L’uscita di Bettini, teorico dell’alleanza tra M5S e Pd, non è stata condivisa dal neo-segretario Pd Enrico Letta. “È una posizione personale di Bettini, che non riflette in alcun modo la nostra. Nessuno può dubitare che il governo Draghi sia il governo del Pd di Letta”, scrive Repubblica citando lo staff del segretario, che sottolinea come Conte non abbia “mai esposto teorie dello stesso tenore” e che “se quel governo è finito è perché Renzi gli ha tolto il sostegno e si è verificato che non c’era una maggioranza alternativa”.
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