Berlusconi: “Salvini? È iniziato il suo declino, meglio Tajani premier”
A Matteo Salvini è mancato “l’equilibrio e, in qualche caso, il buonsenso”. È il giudizio espresso da Silvio Berlusconi in un colloquio con La Stampa, tanto che come premier gli preferirebbe Antonio Tajani che “da presidente del Parlamento Ue, si è fatto apprezzare da tutti i capi di governo, anche della sinistra, e cambierebbe il nostro rapporto con l’Europa da così a così”.
Berlusconi | Il leader di Forza Italia parla di “declino” di Salvini
Alla Stampa Berlusconi ha confessato di aver provato “una grande delusione” per l’allenza di Salvini con il Movimento 5 Stelle e – ha aggiunto – “tutti i dirigenti della Lega con cui siamo in contatto la pensano esattamente come me”. Il leader di Forza Italia si dice convinto che “per scongiurare un declino già iniziato”, il leader della Lega dopo le elezioni sarà costretto a dargli retta. È un pensiero che il Cavaliere ripete spesso in questi giorni di intensa campagna elettorale. Ha anche annunciato per il dopo Elezioni Europee la ricerca di leader autorevoli per Forza Italia.
Berlusconi ha parlato anche al Messaggero. In un’intervista l’ex premier ha riportato il tema del governo di Roma al centro della campagna elettorale. La città – sono state le parole del presidente di FI – “soffre il fatto di essere stata mal governata per troppi anni, ridotta in queste condizioni, fatta oggetto di una rissa elettorale fra Lega e 5 Stelle”. “Salvini – ha continuato – in campagna elettorale sta dicendo molte cose, non tutte da prendere sul serio. In ogni caso noi siamo garanti del profondo rispetto e della grande attenzione verso Roma del futuro governo di centrodestra”.
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In un’intervista alla Sicilia, infine, Berlusconi ha rimarcato il ruolo di Forza Italia: “Siamo l’anima e la spina dorsale del centrodestra, siamo il baluardo dei valori cristiani e delle idee liberali, del nostro modello di civiltà occidentale. Come nel 1994, vogliamo salvare l’Italia da un pericolo: allora quello della sinistra post-comunista, oggi quello di una sinistra altrettanto pericolosa, statalista e forcaiola, ma con l’aggravante del dilettantismo e dell’impreparazione, rappresentata dai 5 Stelle”.