Berlusconi attacca i no vax: “Eroe è chi blocca un treno per Auschwitz, non un porto per il green pass”
Berlusconi attacca i no vax: “Eroe è chi blocca un treno per Auschwitz, non un porto per il green pass”
Eroe è chi blocca un treno per Auschwitz, non un porto per il green pass. Lo ha detto Silvio Berlusconi in un’intervista in cui si è scagliato contro chi protesta per l’obbligo di green pass, a cui spesso hanno espresso vicinanza gli alleati Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
“Fomentare la divisione del Paese su un tema che dovrebbe vedere gli italiani uniti è davvero irresponsabile”, ha detto Berlusconi in un’intervista con il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, condannando “i gruppuscoli di scalmanati che hanno scatenato incidenti, chi ha parlato di “dittatura” o ha azzardato blasfemi paragoni con la Shoah”. “Hanno una strana idea di libertà coloro che pensano di avere il diritto di contagiare gli altri. Per fortuna sono molto pochi, anche se rumorosi”, ha detto l’ex presidente del Consiglio, affermando che “il green pass e l’obbligo vaccinale per alcune categorie, sono strumenti di tutela della vita e della libertà”.
Nell’intervista il padre dell’attuale centrodestra si è spinto a paragonare chi contesta l’obbligo del green pass, esteso a tutti i lavoratori pubblici e privati da venerdì scorso, ai famigerati comunisti, bersaglio preferito in tante campagne elettorali. “Chi ha vissuto il ’68 e gli anni ’70 non ha dimenticato la violenza nella piazze, le aggressioni, i pestaggi ad opera di ragazzi che, ingenuamente, prendevano alla lettera i vaneggiamenti ‘rivoluzionari’ di altri cattivi maestri, prevalentemente marxisti”.
“Il diritto alla ribellione esiste di fronte alle dittature, di fronte a crimini efferati, non certo nel nostro sistema che ha tanti difetti ma è certamente una libera democrazia”, ha detto il Cavaliere. “Un ferroviere che avesse bloccato un treno piombato per Auschwitz sarebbe stato un eroe, un portuale che bloccasse l’attività di uno scalo per non esibire il Green pass è solo un irresponsabile da sanzionare”, ha continuato, articolando una posizione simile a quella già espressa dal segretario del Partito democratico Enrico Letta. “Non vedo perché la scelta di chi non si vuole vaccinare, pur potendolo fare, debba essere pagata dalla collettività, dai tanti che invece si sono vaccinati, superando le comprensibili paure e qualche disagio fisico nell’interesse di tutti”.