La bordata di Beppe Grillo: “Gli Italiani analfabeti? Stessa percentuale di chi vota Lega”
Il fondatore del Movimento Cinque Stelle attacca gli elettori del Carroccio
Beppe Grillo dà degli analfabeti agli italiani
Beppe Grillo si rivolge agli italiani chiamandoli analfabeti: “Stessa percentuale di chi vota Lega”, dice il fondatore del Movimento Cinque Stelle.
Il fondatore del movimento pentastellato preferisce non commentare direttamente su Salvini e sul caso dei fondi russi alla Lega. Non sul governo. “Governo? Che cos’è? Una parola che non significa più niente. Governiamo noi? Non si governa più ormai. Si cerca di fare qualcosa, e appena ci provi capisci che c’è qualcosa di strano….”.
“Il 35 per cento degli italiani non sa leggere: è quasi la stessa percentuale della Lega!”, sostiene Grillo dal palco di Pontenure, in mezzo alla spianata d’erba di villa Raggio, residenza con teatro fatta costruire nell’800 da una famiglia della borghesia ligure. Al centro del palco c’è il letto, unico allestimento dello spettacolo che il fondatore Cinque Stelle sta portando in giro per l’Italia da quest’inverno.
Poi, fa un po’ di autocritica sul Movimento: “Eravamo un acquario: io, Casaleggio, Di Battista. Poi l’acquario è bollito e oggi siamo una zuppa di pesce”.
Sullo sfondo dei testi e delle improvvisazioni c’è il “vuoto”, lo chiama così. Quel vuoto che secondo Grillo domina il dibattito pubblico e politico, e la vita culturale. “Non so più cosa inventarmi… Al Tg1 ho detto che sono stato aggredito da un gatto. Ormai anziché buste coi proiettili ai politici devi mandare una busta con dentro un libro”.
Il riferimento sembra essere al presunto (e poi subito smentito) progetto di attentato al vicepremier Salvini. Arriva il racconto delle notti bianche. “Non dormo più da anni, non so più cosa fare. In casa mi trattano peggio di una m… Io tento di leggere qualcosa ma poi non c’è nessuno che ha voglia di parlare con me”. Ancora a proposito di libri. L’omaggio a Camilleri non è elegantissimo. “Alzi la mano chi davvero ha mai letto un suo libro. Io mai. Non ci si capisce un cazzo, tutto in dialetto…”.
Neanche la morte di camilleri lo ferma. Secondo lui “il comico non deve avere rispetto di nessuno”. Intanto, la platea è mezza vuota: il poco rispetto non sempre ripaga.