Beppe Grillo condannato per diffamazione contro un’ex parlamentare del Pd
Beppe Grillo condannato per diffamazione contro un’ex parlamentare del Pd
Beppe Grillo è stato condannato per diffamazione aggravata nei confronti di un’ex deputata del Partito democratico. Lo ha deciso la corte d’appello di Bari, che ha ribaltato la sentenza di primo grado in cui il fondatore del Movimento 5 stelle era stato assolto.
Il caso riguarda le dichiarazioni fatte dal comico genovese durante una puntata della trasmissione “Anno Zero” del 9 giugno 2011, pochi giorni prima del referendum su acqua pubblica. Grillo aveva accusato la parlamentare barese Cinzia Capano di aver sostanzialmente boicottato, insieme ad altri parlamentari Pd, la consultazione popolare a vantaggio delle lobby della privatizzazione dell’acqua.
Sotto accusa era il mancato accorpamento del referendum e del voto amministrativo del maggio 2011 in un unico election day. Secondo il comico l’assenza in aula di 13 deputati sarebbe costata 320 milioni di euro, in spese aggiuntive dovute al mancato accorpamento, che gli assenti avrebbero dovuto risarcire. “Io voglio i danni e vi dico i nomi di chi non è andato a votare”, aveva detto Grillo, chiedendo che ciascun deputato assente pagasse “24 milioni e 615 mila” euro. “Se non ce l’hanno personalmente i loro partiti preleveranno dai loro rimborsi elettorali che sono un furto dalle tasse degli italiani… e risarciranno il popolo italiano dei 320 milioni”.
Capano ha spiegato che quel giorno, il 16 marzo 2011, non era presente alla votazione perché ricoverata d’urgenza a causa di un malore. Grillo è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno, da definire in sede civile.