Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:06
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Le barricate di Salvini contro il Pd: no a Mattarella bis, no a Draghi al Colle e ad accordo su Capo dello Stato

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

“Se qualcuno a sinistra vuole tirare per la giacchetta il presidente Mattarella manca di rispetto soprattutto a lui, che più volte ha ribadito l’indisponibilità a un secondo mandato”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, aggiungendo che “allo stesso modo, il premier Draghi è impegnato per affrontare l’emergenza sanitaria ed economica: ipotizzare per lui un altro ruolo è una mancanza di rispetto al premier e al Paese”.

Sono i primi 2 no di Matteo Salvini indirizzati al segretario del Pd Enrico Letta cui si aggiunge il terzo: quello sulla proposta di trovare “collettivamente un accordo sul presidente della Repubblica”. Dopo che il centrodestra si è formalmente impegnato nella caccia all’ultimo voto per la corsa al Colle di Silvio Berlusconi, il leader leghista risponde così all’apertura di Letta: “Dopo decenni di nomi proposti o imposti dalla sinistra, questa volta i numeri offrono al centrodestra l’onore e l’onere di avanzare una proposta, quindi non accettiamo veti, esclusioni o arroganze”. Il leader leghista si riferisce ai commenti di chi a sinistra ha valutato la candidatura di Berlusconi come “divisiva”.

I capigruppo leghisti alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo rinsaldano il colpo inviando una nota al governo Letta: “Per Enrico Letta oggi Silvio Berlusconi è un candidato divisivo per il Colle, ma nel 2013 l’attuale leader del Pd elemosinava i voti di Berlusconi. Salvo poi definirlo entusiasticamente “Un grande” quando il Cavaliere assicurò la fiducia al governo Letta, anche se aveva un piede fuori da Palazzo Madama per effetto della Severino”. Doppia morale, secondo i due leghisti: “La stessa sinistra che aveva candidato Prodi capo dello Stato, non ha mai mediato col centrodestra e adesso — per la prima volta dopo decenni — chiede scelte condivise per il Quirinale perché non ha i numeri”. Per concludere: “Nessuna lezione, nessun veto”.

 

Ti potrebbe interessare
Politica / Roberta Metsola rieletta presidente del Parlamento europeo
Politica / “Sono il civile De Luca”: la nuova gelida stretta di mano tra Meloni e il governatore
Politica / Luca Zaia: “Armi a Kiev? È giunto il tempo della diplomazia”
Ti potrebbe interessare
Politica / Roberta Metsola rieletta presidente del Parlamento europeo
Politica / “Sono il civile De Luca”: la nuova gelida stretta di mano tra Meloni e il governatore
Politica / Luca Zaia: “Armi a Kiev? È giunto il tempo della diplomazia”
Politica / La stoccata di Geppi Cucciari al ministro Sangiuliano e a TeleMeloni: “Applaudite, qua non possiamo coprire i fischi”
Politica / Il ministro Sangiuliano contestato, ma su Rai 1 i fischi si trasformano in applausi: i video a confronto
Politica / Il monito di Mattarella contro la "democrazia della maggioranza”
Politica / Città contro campagna e il fattore banlieues: la mappa del voto in Francia
Politica / La lettera di Meloni a FdI: “Noi abbiamo fatto i conti con il fascismo, non c’è spazio per i nostalgici”
Politica / La lettera del ministro Sangiuliano: “Liliana Segre ha ragione sull’antisemitismo”
Opinioni / M5S: tre consigli a Giuseppe Conte