Avellino e il mistero delle iscrizioni fantasma: il Pd sospende il tesseramento sulla piattaforma online
Stop al tesseramento on line ad Avellino e riserva di azioni legali per danno di immagine nei confronti del Pd. È la reazione del Pd nazionale guidato da Enrico Letta allo scandalo dei tesseramenti gonfiati ad Avellino. Come anticipato sul nostro settimanale da 12 novembre in edicola, quello irpino sapeva di un vero e proprio miracolo: 8mila iscrizioni in 10 giorni, quasi mille al giorno, 6mila in una notte. Dal 24 ottobre al 5 novembre il partito ha incassato adesioni record. Numeri da capogiro, specialmente se si pensa che nell’area metropolitana di Napoli le tessere sottoscritte al 2020 non superano le 5mila unità.
La Segreteria nazionale del Partito Democratico e il Commissario della federazione provinciale, Michele Bordo, fanno sapere che “hanno attivato tutti i controlli necessari a individuare la reale natura dei fatti”, “non appena hanno avuto riscontro dai responsabili della piattaforma di tesseramento on line l’andamento anomalo del tesseramento medesimo”.
“Al momento, in attesa del completamento di tali verifiche da parte dei competenti uffici del Pd nazionale, le richieste di iscrizione al Partito effettuate attraverso tale piattaforma, adottata – si ricorda ancora – in quanto consente di rilevare con certezza l’identità di chi richiede l’iscrizione e di tracciare i corrispondenti pagamenti effettuati, sono sospese, e l’iscrizione al partito – precisa ancora la nota dem – verrà consentita solo alle persone delle quali sia certa l’identità, l’autonoma volontà di iscriversi al Pd con risorse proprie e non provenienti da terzi, e i requisiti previsti dal Codice etico del Pd per l’iscrizione”.
“Il Partito Democratico – conclude la nota – si riserva di valutare tutte le azioni rivolte a tutelare la propria onorabilità e la propria immagine e a sanzionare gli eventuali comportamenti posti in essere da propri iscritti in contrasto con lo Statuto e il Codice Etico del partito”.
Il rischio è anche che venga rinviato il prossimo congresso provinciale per eleggere un segretario che riporti la gestione, attualmente commissariata, alla normalità. Il tesseramento attraverso la piattaforma on line è sospeso e tutte le tessere sottoscritte, circa 10.400, sono sub iudice. Ma il problema resta e diventa anche importante verificare la validità di ogni tessera, considerando che nelle casse del partito sono confluiti oltre 228mila euro (il costo della singola iscrizione è fissato in 22 euro). Non è solo una questione di immagine, quindi, quanto un problema di trasparenza in un territorio che da troppo tempo ormai fa i conti con una politica delle poltrone che lascia orfani i cittadini.
Cosa è accaduto? Chi ha sottoscritto quelle tessere e da chi è partito l’input per la sottoscrizione di massa? Domande che meritano una risposta, dalla direzione centrale e dai presidi locali.