“Mio padre violento, in ospedale gli dissi ‘Devi morire'”: l’autobiografia di Rocco Casalino
Partito dalle “condizioni più svantaggiate dell’universo” per una vita intensa fatta di ostacoli e sofferenze in cui nessuno “gli ha regalato mai niente”, sono queste le parole con cui Rocco Casalino si racconta secondo le anticipazioni riportate dal quotidiano La Verità e dal Corriere della Sera nel libro “Il portavoce – La mia storia, autobiografia di Rocco Casalino” edito da Piemme, la cui uscita è prevista per il 16 febbraio dopo essere slittata a causa della crisi di governo.
E un passaggio sul libro tanto atteso forse ci sarà anche nell’intervista registrata da Diego Bianchi all’ex gieffino in onda stasera a Propaganda Live. Dopo una lunga rincorsa, Zoro ha intercettato il portavoce (ancora per pochi giorni) del capo del governo all’esterno di Palazzo Chigi. L’intervista, che andrà in onda stasera, è stata anche l’occasione per chiarire alcune polemiche esplose nei giorni dello scontro Conte-Renzi.
Il rapporto col padre, il bullismo subito da bambino, il Grande Fratello, le cene con Trump: questo e molto altro nelle 272 pagine in cui il portavoce ripercorre la sua vita. Sempre secondo le anticipazioni, l’infanzia di Rocco è stata segnata dalle violenze del padre: le notti trascorse a dormire con la sorella nella vasca da bagno, perché quella era l’unica stanza che si poteva chiudere a chiave per difendersi dal genitore che picchiava. E quando si trova davanti a quest’ultimo, sul letto di ospedale, lo guarda e dice: “Muori. Devi morire”. Poi: “Pronuncio queste parole con lingua ferma. Senza rabbia. Parole ferme, dure, normali… Sono sollevato. Tutto il male che mio padre aveva fatto a mia madre, a me e mia sorella…”.
Un libro – scrive La Verità – “liberatorio come un urlo in cima a una montagna e racconta le vicende di un ragazzo del Sud nato povero, cresciuto con dentro una rabbia vincente (60 alla maturità, laureato in Ingegneria), ma diventato ricco di sconfitta in sconfitta (non trovava lavoro) fino alla consacrazione televisiva”.
Quando la politica fa capolino, Casalino prova con la sinistra. “A 20 anni aderisce a Rifondazione comunista, Che Guevara e la Taranta, il suo idolo televisivo è Michele Santoro. Sono gli anni di Tangentopoli con le monetine a Bettino Craxi davanti all’hotel Raphael. Per Casalino è una catarsi sociale”. Poi arriva la notorietà con la partecipazione al Grande Fratello, un passato che Casalino vorrebbe scrollarsi di dosso ma che è anche il trampolino di lancio per un ragazzo del Sud nato povero, con un ottimo curriculum di studi, pieno di risentimento e ansioso di rivalsa. Poi la folgorazione coi 5 Stelle. La ricompensa giunge con il sodalizio con Giuseppe Conte, il padre buono che Casalino non ha avuto, e che per Rocco è simile a Tony Blair e John Kennedy.
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