Armi all’Ucraina: via libera al quarto decreto, ma la lista è ancora secretata
Armi all’Ucraina: via libera al quarto decreto, ma la lista è ancora secretata
Via libera al nuovo decreto per l’invio di armi in Ucraina, il quarto dall’invasione russa del 24 febbraio scorso. È la decisione presa ieri dal Copasir dopo l’audizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, congelata per una settimana a causa della crisi di governo.
Come per i primi tre decreti interministeriali, anche in questo caso l’elenco di mezzi ed equipaggiamenti ceduti all’Ucraina non sarà reso pubblico. Nelle spedizioni precedenti, l’ultima delle quali approvata a metà maggio, l’Italia avrebbe inviato sistemi di difesa aerea Stinger oltre a blindati come i fuoristrada Lince, con protezione anti-mine, e artiglieria pesante, come gli obici FH-70 Howitzer, con una gittata fino a 30 chilometri, oltre a mitragliatrici e munizioni.
Con quest’altra fornitura, viene ipotizzato l’invio anche di lanciarazzi multipli Mlrs, un mezzo cingolato che rientrerebbe tra i sistemi di artiglieria intelligenti chiesti dall’Ucraina per cambiare gli equilibri sul campo. Tuttavia, come specifica Il Fatto Quotidiano, l’Italia ha pochi di questi mezzi a disposizione e difficilmente potrebbe decidere di cederli.
Nelle scorse ore l’Ucraina ha impiegato i missili Himars (High Mobility Artillery Rocket Systems) inviati dagli Stati Uniti per colpire un ponte strategico verso la città occupata di Kherson, in preparazione della controffensiva di Kiev nel sud del paese. Un sistema che “sta cambiando il corso della guerra a nostro favore”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodimir Zelensky, a conferma dell’entusiasmo a Kiev per i lanciarazzi inviati da Washington dopo l’autorizzazione di Joe Biden a inizio giugno, pur con gittata limitata.