Qatargate, il Pd sospende in via cautelativa Andrea Cozzolino: “Mi sento nel frullatore”
In via cautelativa la commissione di Garanzia del Pd ha sospeso l’eurodeputato Andrea Cozzolino, tirato in ballo da Francesco Giorgi nello scandalo Qatargate che ha investito il Parlamento europeo. Un provvedimento, ottenuto dopo una riunione avvenuta su richiesta del segretario Enrico Letta, che è “immediatamente esecutivo” e arriva “al fine di assumere le determinazioni più opportune, a garanzia dell’onorabilità della comunità dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa affinché siano più liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorità inquirenti”.
“Il Partito Democratico – prosegue il comunicato – conferma di essere parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie”. Durante la riunione “i componenti hanno deliberato di sospendere cautelativamente l’onorevole Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte”. Ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura belga. L’eurodeputato ha intanto provato a chiarire la sua posizione, al momento non è neanche iscritto nel registro degli indagati: “Mi sento nel frullatore. E ci sono finito soltanto perché Francesco Giorgi ha detto di avere un sospetto su di me. Sono indignato per le vicende giudiziarie che apprendo dalla stampa e che minano fortemente la credibilità delle istituzioni europee. A livello personale sono del tutto estraneo alle indagini”. Cozzolino gode dell’immunità parlamentare, è possibile che gli inquirenti di Bruxelles stiano aspettando di aver in mano qualche documento o prova più scottante su di lui prima di chiederne l’arresto.
Molto scosso dalla vicenda anche il gruppo parlamentare Socialisti&Democratici, del quale faceva parte insieme alla vicepresidente arrestata Eva Kaili. Prima di un voto in aula del 24 novembre scorso su un provvedimento che affermava che il Qatar avesse ottenuto la Coppa del Mondo grazie alla corruzione, in una chat con i colleghi ai quali invitava a votare “no” scriveva: “Il Parlamento Ue non dovrebbe accusare un Paese senza prove delle autorità giudiziarie competenti”.