Alzano e Nembro, Conte: “Nessun ritardo, non ho perso tempo. Verbali Cts? Pubblicheremo tutto, nulla da nascondere”
Il premier risponde all'accusa di aver mentito ai magistrati di Bergamo nell'inchiesta sulla mancata zona rossa: "Sonora sciocchezza". E lancia l'idea di un "Ponte sullo Stretto" sottomarino
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rivendica le scelte fatte nel pieno dell’emergenza Coronavirus e si dice “orgoglioso” di aver deciso per il lockdown nazionale anziché per singole chiusure differenziate, come proposto dal Comitato tecnico scientifico il 7 marzo. In questo modo – sostiene – “abbiamo messo in sicurezza l’intero paese”, da nord a sud. Conte è intervenuto dopo la pubblicazione dei verbali del Cts in una lunga intervista alla kermesse di Affaritaliani.it, a Ceglie Messapica, in Puglia.
A proposito dei documenti del comitato, il premier smentisce di aver mai voluto che sui verbali del Comitato tecnico scientifico fosse apposto il segreto di Stato. “Si sono dette e scritte cose inesatte: chiariamo bene le cose, quando c’è un processo decisionale delicato io ritengo che quei verbali debbano restare riservati, ma non significa secretati”, dice e annuncia: “tutti i verbali saranno resi pubblici, non ho nulla da nascondere”.
Per quanto riguarda la mancata zona rossa ad Alzano lombardo e Nembro, chiesta dal Cts il 3 marzo e mai realizzata, Conte dichiara: “Io sto ai fatti. A noi il 5 sembrava già che la curva del contagio stesse scappando di mano. Il ministro Speranza in quel momento chiese ragioni di una misura solo per quei due Comuni. Ne nasce un parere del 5 sera, tardi. La notte io Speranza ci riuniamo e predisponiamo tutto per la cintura rossa su Alzano e Nembro”.
“La mattina dopo, in Protezione Civile, mi precipito a parlare vis a vis con gli esperti e allora propongo questa soluzione più radicale: perché solo ad Alzano e Nembro? Forse dovevamo pensare ad una misura più radicale, convengono con questa proposta e il giorno 7 ci consegnano un verbale che opta per questa scelta. La notte del 7 emetto un Dpcm per una zona rossa in tutta la Lombardia, e non credo di aver perso tempo“.
Giuseppe Conte assicura che ogni decisione è stata assunta con “responsabilità, ponderazione e coscienza”. E sull’accusa di aver mentito ai magistrati quando è stato ascoltato come persona informata dei fatti nell’ambito dell’inchiesta di Bergamo dice: “Alcuni giornali stanno scrivendo che avrei detto il falso ai magistrati, è una sonora sciocchezza“. Ricorda inoltre di non poter riferire dell’incontro con i giudici, perché c’è il segreto istruttorio.
Quanto al ruolo degli scienziati, il premier sottolinea: “Non ho mai detto che la politica avrebbe demandato a loro le decisioni”, ma che sarebbe stata la “politica” a decidere, “non ho mai detto che avremmo seguito alla lettera le valutazioni degli scienziati, a volte non univoche”. Al contrario, ricorda, “ho sempre detto che avremmo lavorato al fianco degli scienziati ma mai che avremmo ceduto delle responsabilità”.
Nell’intervista ad Affaritaliani.it, inoltre, Conte lancia l’idea di un Ponte sullo Stretto sottomarino, un tunnel che colleghi la Sicilia al ‘continente’. Ma non ora, precisa, si valuterà quando saranno realizzate le infrastrutture necessarie, a partire dalla rete ferroviaria. Conte difende il suo operato e quello del governo che, ribadisce, ha un “orizzonte di fine legislatura”, tornando a smentire sia l’ipotesi di rimpasto. “Sono soddisfatto di tutti i ministri”, dice. E taglia corto sulla possibilità di fondare un suo partito: “lo escludo”.
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