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L’alluvione in Emilia-Romagna diventa un caso politico: scontro tra Governo e Regione

Immagine di copertina
Il ministro Musumeci e la presidente facente funzioni Priolo. Credit: AGF

Alluvione Emilia-Romagna: polemica tra Governo e Regione

L’alluvione che sta colpendo la parte orientale dell’Emilia-Romagna diventa terreno di scontro politico tra il Governo di centrodestra e la Regione guidata dal centrosinistra.

Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci accusa l’Amministrazione regionale di non aver speso i fondi contro il dissesto idrogeologico stanziati da Roma. “Falso, questo è sciacallaggio”, replica la presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo.

Alluvione Emilia-Romagna, l’attacco del ministro Musumeci

Musumeci ricorda che negli ultimi dieci i vari governi che si sono succeduti hanno assegnato all’Emilia-Romagna fondi per 594 milioni di euro. E sottolinea che “non tutto il denaro” messo a disposizione dopo l’alluvione del maggio 2023 “è stato speso”.

“Questo deve fare riflettere – osserva il ministro – non perché non ci sia stata la programmazione ma perché dall’altra parte non sono state ancora definite le richieste, le procedure e soprattutto la pianificazione di chi deve intervenire ed è chiamato per legge a farlo. I piani speciali li redige il commissario ma li realizza l’ente Regione”.

Musumeci rimarca anche come, secondo l’Ispra, l’Emilia Romagna sia “tra le regioni che hanno maggiormente consumato suolo negli ultimi decenni”: “Cementificare – dice – significa facilitare l’effetto ruscellamento quando piove abbondantemente perché l’acqua non viene assorbita e naturalmente viene convogliata a seconda delle pendenze e dove arriva, e arriva veloce, fa danno”.

“Noi vorremmo soltanto che si tenesse conto di un fatto: quello che accade ogni volta che piove in maniera abbondante è frutto di quello che abbiamo fatto e di quello che non abbiamo fatto in tempo di pace”, aggiunge il ministro, che si dice pronto a valutare un’eventuale richiesta di dichiarazione dello stato emergenza da parte della Regione.

“Sento dire ‘Se adesso c’è un alluvione e ci saranno danni la colpa è del governo Meloni…”’, prosegue Musumeci, secondo il quale “è come se le lancette si fossero fermate al 2023”: “Nel 2023 – argomenta – è avvenuto quello che è avvenuto perché 20 anni prima non era stato fatto quello che doveva essere fatto. Gli eventi alluvionali portano una realtà territoriale così come è stata progettata e infrastrutturata non nei mesi, non negli anni, ma nei decenni. Perché le infrastrutture idriche non si realizzano in sei mesi hanno bisogno di medi e lunghi tempi. E questo vale per tutte le Regioni”.

Il ministro assicura comunque di non voler fare polemiche sul piano politico: “Non mi lascio trascinare – dice – sul terreno della polemica che qualcuno sotto la spinta emotiva della prossima campagna elettorale per le regionali vorrebbe alimentare. Il Governo ha tutta l’intenzione di collaborare con la Regione Emilia-Romagna perché crediamo che ai cittadini interessi poco la polemica quando l’acqua entra nelle case e invade le strade. Niente polemiche politiche”.

Alluvione Emilia-Romagna, la replica della Regione

“Stiamo assistendo a uno sciacallaggio”, risponde Irene Priolo, presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna. “Tutto quello che potevamo fare in quest’anno e mezzo l’abbiamo fatto. Qualcuno piuttosto dovrebbero chiedersi se fosse necessario fare qualcosa di più. Ma dico basta alle polemiche, è un anno e mezzo che si va avanti così, servirebbe collaborazione”.

“I fondi stanziati dal commissario – chiarisce Priolo – sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi. Complessivamente, subito dopo l’emergenza i lavori di ripristino del territorio hanno visto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali”.

“Gli interventi urgenti sui fiumi – continua la presidente facente funzioni – sono tutti realizzati o in corso: sono 152 per oltre 137 milioni. Inoltre, si contano altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni e per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per oltre 790 milioni”.

“I Comuni sono stati lasciati soli”, lamenta Priolo: “Non hanno più personale per far fronte alle emergenze. Anche su questo bisognerebbe interrogarsi. Noi abbiamo bisogno in questo momento di mettere in campo la strategia dei piani speciali per fare nuove casse di espansione, come ho detto al Commissario Figliuolo (Commissario per la ricostruzione post-alluvione del 2023, ndr) che se ne occupa. La struttura commissariale ha attivato delle società in house che però non sono ancora al lavoro, devono ancora aprire i cantieri”.

“I territori stanno dando il sangue, se si fa delle polemica la si fa direttamente con la struttura commissariale”, continua la governatrice facente funzioni. “Non bastano le risorse per far fronte alle emergenze, i cittadini alluvionati non possono ancora usufruire del credito d’imposta”.

E ancora: “Tutti gli interventi programmati sin qui dal Commissario e realizzati da Regione, Enti locali e consorzi avevano l’obiettivo di ripristinare le infrastrutture esistenti: argini, canali, strade, ecc. Ma per reggere eventi di questa portata, come ci hanno indicato tutti gli esperti incaricati, occorrono interventi strutturali di più ampio respiro. Sono quelli individuati dal piano della ricostruzione che abbiamo concordato col Commissario e che attendiamo con impazienza che sia approvato. Per realizzarlo serviranno molti miliardi di euro e ci aspettiamo che stavolta il Governo non rispedisca al mittente queste richieste sacrosante, avendole peraltro quantificate anche alla Commissione europea”.

Alluvione Emilia-Romagna, Fratelli d’Italia annuncia un esposto

Intanto, la deputata di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri che annuncia la presentazione in Procura e in Corte dei Conti di esposti “perché vengano accertate le responsabilità per quanto sta avvenendo”.

“È assurdo e inaccettabile assistere oggi, ad appena 16 mesi di distanza dall’alluvione di maggio 2023, a scene come quelle delle ultime ore con allagamenti, rotture ed esondazioni in tutta la Romagna. Ci attendiamo che la magistratura riservi massima attenzione a questa grave situazione”, afferma l’onorevole meloniana.

 

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