Allarme siccità, governo verso lo stato d’emergenza. In arrivo il decreto
Allarme siccità, governo verso lo stato d’emergenza. In arrivo il decreto
Uno stato di emergenza a livello nazionale per la siccità. È la richiesta che le regioni rivolgeranno al governo per far fronte alla crisi, che ha già spinto diversi comuni a ricorrere ad autobotti, razionamenti e misure restrittive. La questione siccità sarà in cima all’agenda della Conferenza stato-regioni di oggi e nella riunione di domani tra i governatori e la Protezione civile, con cui le regioni coordineranno la risposta.
La priorità sarà quella di privilegiare l’uso dell’acqua da parte di famiglie e aziende agricole e industriali, imponendo limitazioni a qualsiasi altro impiego, come l’irrigazione dei giardini o il riempimento di piscine o fontane, già vietati da alcuni comuni.
A causa delle alte temperature e dell’assenza di piogge, l’allarme scoppiato nelle scorse settimane lungo la valle del Po, dove le acque hanno raggiunto i livelli più bassi degli ultimi decenni, si sta rapidamente allargando al resto della penisola.
Dopo le richieste di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, anche il Lazio ha annunciato che nella regione sarà proclamato lo stato di calamità. Questo, secondo il presidente Nicola Zingaretti, “servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento”. “Ovviamente dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari”, ha aggiunto.
Dalla Lega è arrivata anche la richiesta al governo di approvare “in settimana” un decreto specifico sulla siccità. “Lo chiedo formalmente al premier Mario Draghi”, ha detto ieri Matteo Salvini, che ha chiesto anche un provvedimento sul caro benzina. Il decreto, atteso per la fine di giugno, dovrebbe contenere le prime misure per contenere gli sprechi di acqua, come possibili limitazioni alla distribuzione notturna, già introdotta in alcuni comuni.