Accordo con SpaceX: un miliardo e mezzo per portare in Italia le tecnologie di Musk. Le opposizioni: “Il governo chiarisca”. Palazzo Chigi frena: “Nessuna firma”
L’indiscrezione lanciata da Bloomberg mette in fibrillazione la politica. Si parla di un possibile accordo tra il governo di Giorgia Meloni e la compagnia SpaceX di Elon Musk per un contratto da 1,5 miliardi di euro. Un accordo per avere servizi sicuri nelle telecomunicazioni. Il progetto sarebbe già stato approvato dai servizi segreti italiani e dal ministero della Difesa, mancherebbe solo la firma di Musk, fondatore di SpaceX. E sarebbe il più grande progetto del genere in Europa.
Un accordo certamente proficuo per il miliardario, che avrebbe fatto grossi progressi dopo che sabato la premier Meloni ha fatto visita al presidente eletto Trump in Florida. Il nostro Paese otterrebbe una gamma completa di sistemi di crittografia di alto livello per i servizi telefonici e Internet utilizzati dal governo. Il piano include anche servizi di comunicazione per l’esercito italiano nell’area del Mediterraneo, nonché l’implementazione in Italia dei cosiddetti servizi satellitari direct-to-cell, da utilizzare in caso di emergenze come attacchi terroristici o calamità naturali.
L’Italia è tra i paesi già serviti da Starlink, che fornisce internet a banda larga attraverso la sua rete di oltre 7.000 satelliti SpaceX. Il possibile nuovo contratto secondo Bloomberg avrebbe la durata di cinque anni.
A stretto giro Palazzo Chigi replica con una nota: “La presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink”.
“Le interlocuzioni con SpaceX – continua il comunicato – rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”. La presidenza del Consiglio nega “ancora più categoricamente la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump”, definendo l’ipotesi “semplicemente ridicola”.
Subito dopo l’uscita delle indiscrezioni, le opposizioni hanno chiesto chiarimenti. “Siamo di fronte a notizie inquietanti ed è necessario che il governo venga al più presto in Parlamento a chiarire le scelte che vengono fatte riguardo temi così delicati”, chiedono i presidenti dei gruppi del Pd Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti. I dem sottolineano che “solo due settimane fa” la premier Meloni “negava l’ipotesi di accordo”. Se invece l’intesa fosse reale, aggiungono i capigruppo democratici, la presidente del Consiglio “in un colpo solo, regalerebbe i dati sensibili italiani a Musk, distruggerebbe aziende pubbliche e private del settore delle reti, continuando a svendere asset strategici del nostro Paese”.
“La nota di Palazzo Chigi smentisce la firma dell’accordo ma non l’obiettivo: dare 1,5 miliardi di soldi pubblici a Musk per consegnargli le chiavi della sicurezza strategica presente e futura del Paese. Dal 12 novembre abbiamo chiesto in aula Montecitorio un’informativa urgente della Presidente del Consiglio: Giorgia Meloni deve rispondere in Parlamento sulle trattative in corso con Elon Musk, le comunicazioni al riguardo non possono solo arrivare da oltreoceano come se fossimo una colonia”, ha detto il deputato democratico Andrea Casu.
“Immediata trasparenza di fronte al Parlamento”, invoca il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “I ‘patrioti’ al governo – scrive l’ex premier sui social – stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk alla modica cifra di 1,5 miliardi pubblici?”. E poi ancora: “Tutto questo può essere deciso sulla base di rapporti personali tra la nostra premier e uno degli aspiranti padroni del mondo?”.