Il ministro Manfredi: “Per le abilitazioni professionali solo una prova orale a distanza”. Ma non per gli avvocati
Il ministro Manfredi: “Per le abilitazioni professionali solo una prova orale a distanza”. Ma non per gli avvocati
Il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha reso noto ieri che per le abilitazioni professionali nella prima sessione del 2020 si terrà una prova orale unica a distanza. “Per le professioni di dottore agronomo e dottore forestale, agrotecnico, architetto, assistente sociale, attuario, biologo, chimico, geologo, geometra, ingegnere, perito agrario, perito industriale, psicologo, odontoiatra, farmacista, veterinario, tecnologo alimentare, dottore commercialista, esperto contabile e revisore legale, per la prima sessione del 2020, gli esami di Stato di abilitazione per l’acceso alla professione consisteranno in un’unica prova orale a distanza”, ha spiegato il ministro.
La prova unica riguarda le professioni regolamentate dal D.P.R. n. 328/2001, cui ne vengono aggiunte delle altre. “La prova – si legge in una nota del Miur – verterà su tutte le materie previste dalle specifiche normative di riferimento e consentirà di accertare l’acquisizione delle necessarie competenze, nozioni e abilità richieste dalle normative riguardanti ogni singolo profilo professionale”.
Nell’elenco mancano tuttavia gli aspiranti avvocati: per includerli è stato presentato un emendamento proposto da InOltre- Alternativa progressista, associazione che riunisce giovani militanti dem, e che potrebbe essere sostenuto alla Camera dal Pd. “Questa notizia di fatto va nella direzione della nostra proposta per i praticanti avvocati”, sottolinea InOltre sulla sua pagina Facebook. “Faremo ancora più pressione per andare ad un orale rimodulato e celere, sospendendo la correzione degli scritti, che non può oggettivamente proseguire. È quello che chiediamo. Questo rende la nostra proposta adesso coerente anche con la linea adottata dal Governo per le altre categorie. Ci faremo sentire”. Critica l’Udu, l’Unione degli universitari, che ha lanciato una petizione affinché tutte le lauree siano rese abilitanti.
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