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A Roma torna “Visionaria Fest”, Smeriglio: «Dibattiti e incontri per portare la cultura al centro della rigenerazione della sinistra»

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Visionaria Urban Fest 2023 è pronta per tornare a dar vita al laboratorio sociale La Villetta in Via degli Armatori 3 di Roma. Già sabato 2 settembre c’è stata un’anteprima, poi una settimana di eventi che iniziano oggi, lunedì 4 settembre, per proseguire fino a sabato 9 settembre.

Impronte è il titolo di questa edizione, la sesta dal 2018, uno spazio pubblico animato dal dibattito a sinistra: un luogo di riflessione culturale, politica e sociale.
Un appuntamento che, anno dopo anno, si afferma come punto di riferimento per la Garbatella, grazie al programma fitto di incontri, dibattiti, musica e cultura gratuita e fruibile nella splendida cornice che, da sempre, rappresenta il cuore dell’attivazione sociale e politica del quartiere.

Venerdì 8 un’ospite internazionale d’eccezione porterà tutti gli occhi della sinistra cittadina sul palco di Visionaria. A prendere parola sarà Yolanda Diaz, già Ministra del Lavoro e Vicepresidente del Governo Sanchez in Spagna negli ultimi anni. Yolanda Diaz è anche la leader e portavoce di Sumar, la coalizione di sinistra che è stata capace di tessere un nuovo consenso nelle difficili elezioni appena passate contribuendo alla battuta di arresto dell’estrema destra di Vox.

Del programma e dei temi abbiamo discusso con Massimiliano Smeriglio, politico, scrittore, professore universitario associato Facoltà di Scienze della Formazione e attualmente europarlamentare al Parlamento europeo, Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo.

«Sono diversi anni che lavoriamo alla realizzazione del Festival, che cerca di mettere insieme più linguaggi: dal mondo della musica, a quello della cultura, della cinematografia, con i corti di alta qualità, fino alla politica. Siamo contenti di questo programma. Pensiamo che la rigenerazione della sinistra sia un problema prevalentemente di carattere culturale, quindi il rapporto con le produzioni culturali per noi è decisivo».

Vari gli incontri della settimana, che spaziano tra temi focalizzati su Roma Capitale fino a temi di respiro internazionale e urgenti, come la guerra, il clima e il proposito di costruire la pace tra i popoli.

«Su Roma, durante il Festival, ci saranno sia momenti di scambio tra operatori culturali col tema delle librerie di prossimità e come utilizzare al meglio una rete, sia momenti di importante dibattito sulla città con la partecipazione di Pasquale Tridico – Economista, già Presidente INPS, personalità dei 5 stelle di primo piano, operatori sociali, docenti. Parteciperà Don Mattia Ferrari, che oltre a essere il parroco è uno dei leader dell’esperienza di Mediterranea. Avremo giornalisti e scrittrici importanti come Valentina Farinaccio e il nostro Andrea Catarci – Assessore Roma Capitale, sul tema della città dei 15 minuti, dove si gioca la parte più ambiziosa del governo di Roma. Roma, che deve essere manutenuta, pulita, ma per la quale deve esserci anche un’idea di città, un progetto cui noi dobbiamo contribuire».

E su Roma Smeriglio aggiunge: «Una città che si sta preparando a grandi opportunità globali e contestualmente deve contemperare la fatica dei cittadini romani, che c’è nella vita quotidiana della città. Con i piedi ben piantati a terra nel quotidiano e lo sguardo sull’ambizione di dare a Roma il posto che merita nel consesso internazionale».

Ma abbiamo detto non solo Roma: «Sul dibattito europeo abbiamo 3 momenti importanti, il primo giovedì 7 anche con la presenza di Pietro Bartolo e colleghi eurodeputati della Left, dei verdi: si parlerà del tipo di Europa che abbiamo in testa, poi ci torneremo anche con un momento clou che faremo in Campidoglio con la vicepremier spagnola Yolanda Diaz e il sindaco Roberto Gualtieri».

Si parlerà soprattutto dell’autonomia strategica europea: «È il tema dei temi – dice Smeriglio – la sovranità europea, che deve essere indipendenza politica, energetica, alimentare, diplomatica passa anche per come l’Europa sta o non sta dentro lo scenario di guerra che stiamo vivendo. A volte a sinistra il dibattito si è articolato con differenze marcate, io ho votato spesso in difformità rispetto al gruppo cui appartengo da indipendente, ossia la delegazioni italiana per il PD, su temi specifici. Ma non ci ha diviso il giudizio sulla guerra e le responsabilità russe, il dibattito è più articolato quando dobbiamo pensare a come costruire la pace. Ci chiediamo: qual è il ruolo dell’Europa come soggetto credibile e autorevole? In questa fase è mancata totalmente, e lasciare iniziative di pace in mano a soggetti che con la democrazia hanno poco a che vedere come la Turchia, o la Cina, o lasciare l’iniziativa politica di pace tutta nelle mani del Vaticano, del Papa e Zuppi, secondo me è un errore perché la pace un tema prettamente politico e non etico. Quindi certamente torneremo a parlare del ruolo dell’Europa nell’agenda negoziale di pace».

Il dibattito politico attuale che tiene banco anche sui media nazionali guarda ancora alla corsa agli armamenti, Smeriglio commenta: «Ho votato contro il rinforzo degli arsenali perché penso che se pariamo di autonomia strategica europea parliamo di difesa comune e io sono disponibile ma altra cosa è rimpinguare 27 arsenali di 27 eserciti tra cui l’Ungheria di Orban, la Polonia e le forze di estrema destra che la governano, non dobbiamo disperdere l’unico patrimonio che abbiamo tra le mani, cioè la credibilità della civiltà europea, la proposta politica e culturale che l’Europa fa al mondo. Tra Claudio Marotta e Nichi Vendola parleremo del governo, e con la presenza di Amedeo Ciaccheri, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni parleremo dello stato dell’arte su come si costruisce un’opposizione conflittuale al governo di destra; sarà oggetto di diversi momenti all interno del festival».

Una riflessione, infine, sulla sinistra e sul nuovo Pd di Schlein: «Come indipendente eletto nelle liste del Pd in un’altra fase, quando si era sviluppata una speranza che prendeva il nome di “piazza grande” durante la segreteria di Zingaretti, questa fase è terminata, anche con parole molto dure dello stesso Zingaretti sull’impossibilità di cambiare il pd. Oggi siamo in un’altra fase. Spero che la Schlein riesca fino in fondo a mettere mano ai meccanismi del Pd e a imprimere una rigenerazione forte, e penso anche che dobbiamo ragionare in termini di campo largo democratico e cioè che le forze che si oppongono al nazionalismo, al patriarcato, al negazionismo sul clima, sappiano dialogare e crescere insieme. Riguarda sia il Pd che i 5 Stelle e alleanza Verdi sinistra e realtà civiche».

Qui il programma completo del festival.

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