Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:43
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

La mucca cinese di Xi Jinping attira consensi in Europa

Immagine di copertina
Il presidente cinese Xi Jinping stringe la mano al presidente francese Emmanuel Macron durante la sua recente visita a Parigi. Credit: AGF

Il sogno del leader di Pechino è fare la corte e portare fuori a cena proprio chi sogna un mondo simile al suo: ovvero quei leader e quelle nazioni stanche del dominio totale Usa

Sullo sfondo del grande risiko mediorientale che scuote il mondo intero, la Cina inizia a muovere le prime pedine. Il presidente cinese Xi Jinping, infatti, torna in Europa per la prima volta dopo cinque anni, visitando Francia, Serbia e Ungheria.

Non sono affatto Paesi casuali quelli scelti da Pechino: tutti e tre hanno abbracciato, sia pure in modi diversi, la sfida per un nuovo ordine globale lanciata da tempo da parte di Xi, con l’intento di scardinare il monopolio degli Stati Uniti e dare vita a un nuovo sistema multipolare.

L’obiettivo della Cina è chiaro: divide et impera, spaccare l’Occidente e cogliere le opportunità geopolitiche mettendo al centro quelle economiche e commerciali al fine di sciogliere i legami storici e culturali che legano l’Europa agli Usa. Non una facile impresa, certo.

La questione non è di semplice portata: che il Vecchio Continente sia una semi-colonia a stelle e strisce appare evidente ai più, ma che i vantaggi derivanti da questa influenza siano maggiori di quelli che potrebbero portare nuove e rinvigorite alleanze è, oggi, sempre più chiaro in primis ai cittadini europei.

Non a caso, Xi ha fatto visita per primo al presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha più volte ribadito che l’Europa “non dovrebbe mai essere un vassallo degli Stati Uniti d’America”. Il rapporto tra i due va ben oltre il reciproco auspicio di un mondo multipolare, liberato cioè da quei blocchi geopolitici d’influenza che tradizionalmente hanno caratterizzato il globo; ha in realtà a che fare con una comune visione, ben più articolata e complessa, secondo la quale l’ordine post-bellico va cambiato radicalmente.

Il sogno di Xi è fare la corte e portare fuori a cena proprio chi sogna un mondo simile al suo: ovvero quei leader e quelle nazioni stanche del dominio totale Usa, interessate più allo sviluppo dell’interscambio commerciale che alle aspirazioni geopolitiche di controllo dell’uno sull’altro.

Nella testa di Xi questa dinamica è vecchia e inefficace. Una filosofia che si sposa bene con la “terza via” che Macron, non con poca difficoltà, sta tentato di portare avanti quale soluzione al disordine mondiale di questi anni, consapevole anche della scarsa popolarità di cui ora gode a casa propria.

Subito dopo la Francia, Xi si è recato in visita in Serbia: il suo arrivo coincide con il 25esimo anniversario da quando la Nato bombardò, per errore, l’ambasciata cinese a Belgrado. La Casa Bianca, da allora, si è scusata pubblicamente, ma la ferita prodotta da quell’evento, che causò la morte di tre giornalisti cinesi e incendiò le proteste intorno all’ambasciata Usa di Pechino, rende bene l’idea della frustrazione sulla cui leva Xi tenta di raccogliere adesione e consenso in giro per l’Europa.

Con due guerre in corso e bombardamenti inopportuni da parte dell’Occidente, ivi compreso il doppio standard che tipicamente adotta in nome di interessi propri (segnatamente quasi sempre quelli di Washington), la mucca cinese di Xi è sempre più ingombrante.

LEGGI ANCHE: Di chi è il Medio Oriente? I limiti di Washington e il campo minato delle grandi potenze mondiali

Ti potrebbe interessare
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo
Esteri / Il Comitato speciale dell’Onu denuncia come Meta e TikTok
aiutano Israele
a censurare i palestinesi
e a oscurare
le conseguenze
della guerra a Gaza
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "3 morti in un raid di Israele a Nuseirat". Libano: 3.544 vittime in un anno