Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Al voto sarà o noi o Meloni. Ma il dialogo col M5S deve continuare (di F. Boccia)

Immagine di copertina

"Il nostro avversario non è e non potrà mai essere il M5S guidato da Giuseppe Conte, ma la destra. Pd e Cinque Stelle faranno percorsi distinti ma paralleli: l’obiettivo comune è fermare l’avanzata del fronte sovranista e nazionalista"

Il 25 settembre è in gioco il futuro dell’Italia. Mai come stavolta o si sta di qua, con i democratici e progressisti guidati dal Pd, o si sta di là, con Meloni, Salvini e Berlusconi. La mancata fiducia al Governo Draghi da parte del M5S ha interrotto bruscamente un percorso comune che avevamo costruito negli ultimi tre anni. Quella collaborazione, sempre con la stella polare un moderno europeismo nella società dei diritti, ci ha portato ad amministrare insieme molte città e molte Regioni. Quelle esperienze non vanno interrotte, ma tutelate e rafforzate. Quel percorso comune ci ha permesso di vincere, con la guida Pd, le elezioni regionali e le amministrative, anche quando il M5S non ha sostenuto i nostri candidati; abbiamo vinto anche per loro. Sarà così anche il 25 settembre: vinceremo anche per loro. Il nostro avversario non è e non potrà mai essere il M5S guidato da Giuseppe Conte, ma la destra. Pd e Cinque Stelle faranno percorsi distinti ma paralleli: l’obiettivo comune è fermare l’avanzata del fronte sovranista e nazionalista.

Personalmente resterò un interlocutore del M5S e cercherò sempre il dialogo e il confronto con loro perché sui valori e sui principi ci troviamo spesso su posizioni condivise. Noi vogliamo una società che garantisca sempre i diritti universali e i diritti civili, in cui ciascuno paga le tasse per quello che può, in cui il lavoro sia dignitoso e garantito e l’ambiente, la scuola pubblica e la sanità pubblica siano priorità non negoziabili. Questa campagna elettorale si sta delineando sempre più come uno scontro tra il Pd e la destra estremista di Meloni. Non è semplicemente lo scontro tra due partiti politici, ma tra due idee di società diverse e alternative.

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy
Opinioni / L'Europa ai tempi di Trump
Opinioni / Ma nella patria del bipartitismo non c’è spazio per i terzi incomodi (di S. Mentana)
Esteri / In Europa può rinascere dal basso un nuovo umanesimo contro la barbarie delle élites (di E. Basile)
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)