La videolettera di Riccardo Bocca: la parabola di Renzi, da mister Rottamatore a picconatore di sé stesso
La videolettera di Riccardo Bocca: 14 gennaio 2021
Carissimo Matteo Renzi,
le invio questa videolettera perché lei, giorno dopo giorno, è protagonista e acrobata delle cronache politiche italiane, costringendo tutti a seguire le sue gesta in un periodo in cui onestamente avremmo anche altri pensieri per la testa.
Certo non si può dire che lei sia fragile, arrendevole, sfiancato da una gimcana che l’ha portata prima a scalare la vetta della poltrona da premier e poi ad affaticarsi con un partito da “poco per cento”. No: lei non molla, a prescindere che vinca o perda.
Che storia grottesca. Sembra un attimo fa quando lei, sull’onda della gioventù, era mister Rottamatore, pronto ad emarginare dalla scena pubblica i ruderi della Prima Repubblica, rei di massima conservazione, mentre lei guardava futuristicamente avanti.
Oggi che i capelli conoscono i primi fili bianchi, e che con crudele velocità ha perso gran parte del suo consenso, lei ha cambiato profilo, passando da quello di liquidatore del passato a picconatore di sé stesso.
Non conta che le sue battaglie a Palazzo siano più o meno giuste. E tantomeno che siano più o meno baciate dalla buona sorte. E neppure è il caso di infierire sulle vicende umane e giudiziarie che hanno toccato lei stesso, le persone che hanno con lei e la sua famiglia d’origine.
Il problema fatale, caro Renzi, è la sua incapacità abbagliante di apparire come un politico al servizio della collettività e non invece succube del proprio cinismo. Un disastro, dal punto di vista della comunicazione. Una ferita che si è aperta negli anni e ora è molto difficile da suturare. Talmente profonda – paradossalmente – da farla apparire ormai superato dai tempi.
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