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La videolettera di Riccardo Bocca: “Caro Beppe Grillo, il M5S è diventato un reality di faide interne”

 

La videolettera di Riccardo Bocca: 8 ottobre 2020

Carissimo Beppe Grillo,
le invio questa videolettera perché lei è al tempo stesso protagonista e spettatore del varietà autolesionista che i Cinque Stelle sta portando in scena in questi giorni. Una commedia triste, scomposta, carica di miopia e recriminazioni.

Sembrano trascorsi anni luce da quando, assieme a Casaleggio padre, azzardaste un nuovo soggetto politico che aveva solenni parole d’ordine: apertura totale al popolo, trasparenza nelle azioni e nelle intenzioni e soprattutto ribaltamento del tavolo del potere con uno slogan très chic: “Vaffanculo!”.

Certo, caro Grillo, negli anni belli mai avrebbe pensato che questa esortazione, che era rivolta ai mestieranti della politica, sarebbe diventata il saluto ordinario che si scambiano l’un l’altro gli amici dei Cinque Stelle. E invece è andata proprio così, con lei garante a garantire molto poco.

Che imbarazzo ricordarla duro e puro contro il pianeta dei cattivi e degli incompetenti a Palazzo. Basta soltanto un cognome – Di Maio – a raccontare come l’incompetenza sia stata da lei lanciata e premiata. Quanto ai cattivi, beh, se non sbaglio i cattivi erano catalogati come Pd, che poi sarebbero gli alleati che lei adesso si è scelto.

Tutti sanno, sia chiaro, quanto sia facile aizzare le masse e quanto invece sia difficile essere coerenti al governo, ma non è questo il punto. Il punto è la vostra rinuncia agli ideali di partenza. Volevate cambiare questo Paese, nel profondo. E invece siete diventati un reality zeppo di faide interne.

Il finale è ancora tutto da scrivere: ci sono ancora molte persone che credono che voi siate il futuro della politica con la P maiuscola, ma lei, Grillo, è un uomo cinico e intelligente. E sa molto bene come gli obblighi del realismo a lungo andare sporchino tutto: i gesti, le parole e addirittura i pensieri. Un tempo brillavano le sue cinque stelle, oggi sono coperte da nuvole nere.

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