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L’amicizia è bella e preziosa, ma con l’amico no vax divento peggio di Kim Jong Un

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“Il mondo è bello perché è vario”. “Tot capita tot sententiae”. “Non sono d’accordo con te ma darei la mia vita perché tu possa dirlo”. Frasi famose, stracitate. Tutte cazzate. Se aveste anche voi, come me, un caro amico novax che cerca ogni giorno di convincervi della bontà delle sue tesi diventereste peggio di Kim Jong Un in quanto a tolleranza.

Non ne rivelerò certo il nome né le caratteristiche fisiche ma, badate, non è certo un ignorante terrapiattista, uno  che crede agli alieni, alle scie chimiche o alla agricoltura biodinamica. Assolutamente no, il mio amico è un tipo informato, intelligente, sagace e spiritoso.

Ma…Gli è preso che ogni santo giorno che iddio mette in terra (per chi ci crede) non può fare a meno di ricordarmi con frasi, link e video che nel mondo i vaccinati muoiono come mosche, più e peggio di chi rifiuta la misura di profilassi che dai tempi di Pasteur e Sabin ha salvato e salva milioni di vite umane.

La maratona novax del mio amico iniziò il 6 settembre del 2020, su whatsapp, con la citazione di un articolo de Il Giornale a firma di Massimo Fini: ‘Covid, perché siamo schiavi di un terrore irrazionale’. Da allora, è stato un crescendo di chilometriche invettive contro la scienza (“un atto di fede come la religione!”), gli scienziati (“tutti pagati da Big Pharma”), il vituperato Domenico Arcuri (“non capisce niente”), la sindaca Raggi (ci sta sempre bene) e i 5 Stelle in generale, in quanto responsabili per mano dell’allora Premier Conte dell’istituzione di una ‘dittatura sanitaria’. Ah, quasi dimenticavo il Ministro Speranza.

Le sue fonti di ispirazione per tanto livore? Siti super popolari a caccia di click o – moltissimi – ignoti ai più ma evidentemente popolarissimi tra i nemici del vaccino e poi una serie interminabile di video di medici israeliani o britannici pescati non so dove che sciorinano numeri di ricoveri in ospedale e in rianimazione di tanti, tantissimi, migliaia e migliaia di vaccinati con doppia dose. Ancora, un sito americano (Medpage) che accusa la FDA di non avere una struttura atta a prendere decisioni così importanti come avallare l’efficacia di un vaccino (nella fattispecie Pfizer, non più ritenuto sperimentale in USA) o il sito thegatewaypundit che stronca il più autorevole dei virologi americani Anthony Fauci oppure i dati dello Stato del Vermont che col 70% di vaccinati ha visto una impennata di casi all’inizio di settembre.

Su tutto, l’ossessiva, costante giaculatoria di non essere una cavia da laboratorio. “Se tu hai paura di morire, fatti il vaccino ma non potete rovinare la vita agli altri” è il mantra che mi ripete quotidianamente via whatsapp. Gli faccio teneramente notare che forse è lui ad avere più paura del vaccino che del virus ma lui, niente: “In Israele il 90% dei ricoverati è vaccinato!”, mi scrive con tanti punti esclamativi ed è inutile fargli notare che potrebbe anche essere normale visto che a causa della fobia vaccinatoria, in Israele i vaccinati sono poco meno del 62% della popolazione. Per dire, in Italia siamo al 66% e tutti i dati ufficiali dicono che i vaccinati ricoverati in ospedale o in rianimazione sono meno di un quarto dei non vaccinati.

Quando gli faccio notare questo particolare, tira fuori l’arma-fine-di-mondo: il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, gli Ospedali, il Governo, tutti mentono perché il piano è il ‘Grande Reset’ globale, ci vogliono tutti schiavi, tutti dipendenti dal green pass, tutte pecore belanti. “Infatti farete la terza, la quarta, la quinta dose!”

L’amicizia è una cosa bella e preziosa. Come si dice, ad un amico si perdona tutto e in fondo, per citare Oscar Wilde, “i veri amici ti pugnalano di fronte”. Io però ormai sono diventato un puntaspilli…

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