Cannabis, perché No: l’uso di marijuana aumenta di 4 volte il rischio di infarto (di A. Rebuzzi)
Come medico sono contrario al referendum, perché la Cannabis è come un oppiaceo [ndr Per correttezza scientifica: la Cannabis non è un oppiaceo e non contiene oppio o suoi derivati. Al massimo si può affermare che il cannabidiolo interagisce con i recettori oppioidi]. E gli oppiacei creano dipendenza. Oggi prendi uno, domani prendi tre, dopodomani cento. E il salto di specie dalla Cannabis alle droghe pesanti diventa molto comune perché arriva un momento in cui per soddisfare la dipendenza il corpo richiede una dose superiore.Legalizzare la marijuana rende più semplice l’avvicinamento a una cosa che fa male e credo che sia uno sbaglio che uno Stato serio non dovrebbe mai fare.
Vado più in profondità: dal punto di vista cardiovascolare, si è visto che nelle prime ore dopo il consumo di Cannabis il rischio di infarto aumenta di ben quattro volte. Quando arriva in Pronto Soccorso un paziente sotto i 40 anni con un infarto, la prima cosa che chiediamo è se fa uso di stupefacenti. In ospedale ho visto troppi pazienti stare malissimo per colpa di questa droga: con spasmi a livello delle arterie coronarie e danni micro-vascolari che sembrerebbero minori, ma ripetuti nel tempo portano alla miopatia dilatativa, per la quale si ricorre a un trapianto di cuore nel 90 per cento dei casi.
Con la legalizzazione, secondo me, aumenterebbe in modo incontrollato il numero di pazienti con queste patologie. Ecco, mi sembra abbastanza per essere contro questo referendum.