Bomba Ucraina: l’abbraccio mortale che può annientare l’Europa
L’ingresso di Kiev nell’Unione europea alla fine della guerra cambierà gli equilibri nel Vecchio Continente. Oggi gli Stati membri sono allineati con Usa e Nato ma l’ampliamento ai Paesi dell’ex blocco sovietico rischia di far implodere l’Ue, da sempre fondata sulla pace
Come altri Paesi dell’Est Europa che per decenni hanno vissuto ingabbiati nel Patto di Varsavia, i governanti dell’Ucraina avevano in mente come assoluta priorità l’ingresso nella Nato: l’unico punto d’arrivo che dava loro la sensazione di un cambio di pagina decisivo – una volta dissolta l’Unione sovietica assieme al suo impero – e che offriva un ombrello di protezione militare almeno in apparenza automatico. L’articolo 42,7 del Trattato di Lisbona (dell’Unione europea) è ritenuto troppo labile in proposito: «Qualora uno Stato membro subisca un’aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità̀ dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò̀ non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri».
L’adesione all’Ue era giudicata come un primo passo verso l’orizzonte atlantico, una sorta di corridoio in grado di connettere l’Est europeo alla ben più cruciale America del Nord, oltre che al Regno Unito. Questa era l’Europa sognata in gran parte delle società post-comuniste: non un fine ma un mezzo, non l’abitudine alla convivenza tra popoli che lungo i secoli si erano combattuti in scontri sanguinosi (i fondatori che sono Germania, Francia e Italia in primis) ma una base d’appoggio per spiccare il salvifico, risolutivo salto oltre l’Atlantico…
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