Tutti lavorano alle elezioni anticipate ma nessuno lo dice: le danze avranno inizio col nuovo Capo dello Stato
Ufficialmente fanno una cosa (giurano che non si stia parlando del Quirinale né che qualcuno stia pensando alle elezioni anticipate) ma ufficiosamente ne fanno un’altra. Sapete che novità c’è? L’anno prossimo si vota. È quello a cui puntano Enrico Letta, Matteo Salvini e Giuseppe Conte che ne stanno già parlando, o meglio, stanno mandando avanti i rispettivi sherpa attraverso incontri riservatissimi per preparare il terreno: le trattative sono già iniziate per andare al voto subito dopo l’elezione del nuovo capo dello stato, meglio se sarà Mario Draghi. La cosa faciliterà il compito.
Gli emissari dei rispettivi partiti sono già al lavoro e stanno preparando il terreno. Meglio però, almeno per il momento, tenere la cosa riservata altrimenti i parlamentari si ribellerebbero (la linea prescelta è di parlarne solo a partire da gennaio in concomitanza con l’elezione per il Colle; le due partite si intrecceranno). I contatti sono già ben avviati. Si eviterebbe di votare ad aprile. Meglio aspettare l’ottenimento della pensione da parte dei parlamentari, cioè dopo l’estate. Così non farebbero storie.
Le elezioni anticipate convengono a tutti: al centrodestra per bloccare l’emorragia di consensi e provare a riprendere in mano lo scettro del paese, ad Enrico Letta perché è convintissimo di poter prendere in contropiede Salvini e Meloni e quindi batterli, addirittura presentandosi come candidato premier (è questa l’idea che gli frulla per la testa dalle 15 di lunedì scorso). Anche Giuseppe Conte è d’accordo, sempre più convinto che soltanto compilando le liste elettorali potrà ripulire il movimento e farlo rinascere a sua immagine e somiglianza. Per non parlare poi del presidente del Consiglio: Mario Draghi sarebbe il più felice di tutti perché coronerebbe il suo sogno di salire al Quirinale imitando il suo grande maestro Carlo Azeglio Ciampi. E Giorgia Meloni? Ufficialmente è fuori dalla trattativa ma non avrà problemi ad accordarsi perché così potrà finalmente dimostrare di essere a capo del primo partito d’Italia. Tenetevi forte: la giostra sta per cominciare.