Una startup afghana aiuta a risolvere la crisi umanitaria (di W. Samadi)
Aseel è un’applicazione per pc e smartphone inizialmente sviluppata per sostenere gli artigiani afghani, soprattutto nelle zone rurali, e agevolare gli scambi con i mercati internazionali. Dopo la conquista del Paese da parte dei talebani, Aseel ha perso la maggior parte delle sue filiere. Ora cerca di far arrivare i propri prodotti oltre il confine, in Pakistan, per poi spedirli in tutto il mondo. «Attualmente i tempi di consegna sono molto lunghi ma ai nostri clienti va bene così perché vogliono aiutare e sostenere l’Afghanistan», spiega l’inventore dell’app, Nasrat Khalid.
Ormai affermata, la piattaforma ha deciso di intensificare gli sforzi e di dare una mano durante la crisi umanitaria che affligge l’Afghanistan. Sul suo sito ha inaugurato la sezione “Risposte all’emergenza” per raccogliere le donazioni dei clienti. «La nostra squadra ha effettuato una serie di consegne agli sfollati interni e alle famiglie bisognose di Kabul, Kandahar, Logar, Ghazni e Kunar e presto ne farà altre a Helmand, Zabul, Mazar-i-Sharif e Herat», aggiunge Khalid. «Sosteniamo dalle 5 alle 10 famiglie ogni giorno e in 3 mesi e mezzo abbiamo aiutato più di 21mila persone in varie province».
Ad Aseel lavora una squadra di oltre 300 volontari sparsi in quasi tutto il Paese, che aiutano a distribuire i “Pacchetti d’emergenza”. «La piattaforma consente alle persone di acquistare i pacchetti di aiuti necessari e poi la nostra squadra sul campo li consegna alle famiglie in difficoltà. I pacchetti di aiuti sono stati progettati sulla base delle nostre ricerche e dei bisogni delle persone. La piattaforma consente anche di fare donazioni in denaro e permette ad Aseel di scegliere quali pacchetti acquistare per le famiglie bisognose», osserva Khalid. Con la piattaforma si possono sostenere anche specifiche famiglie afghane tramite i “Moduli beneficiari”.
«È l’opzione migliore per coloro che hanno ancora parenti residenti in Afghanistan», rimarca il fondatore dell’azienda. «Il donatore compila un modulo beneficiario su Aseel, riceve un numero identificativo e infine dona un pacchetto di aiuti. L’identificativo è utile sia ai donatori che ai beneficiari per seguire la consegna dei pacchetti».
La squadra di Aseel non ha avuto alcun problema con i talebani. «Aseel può operare in Afghanistan sotto qualsiasi regime. Non siamo mai stati sostenuti da alcun governo o istituzione internazionale. Siamo un’azienda afghana, nata in Afghanistan, che ha cercato di diventare un’impresa globale e tutto ciò ci permette di trattare con i talebani molto meglio di altri. Capiamo i meccanismi della crescita e dello sviluppo dal punto di vista di una startup e questo è un grande vantaggio per la situazione attuale».
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