Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:20
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Nessuno tocchi le sardine: il loro “No” può salvare la sinistra in Italia

Immagine di copertina
Illustrazione di Emanuele Fucecchi

Se alla regionali dell'Emilia-Romagna vincerà, Bonaccini dovrà fare un monumento a questo spumeggiante popolo di anonimi trattato con supponenza da certa sinistra. Il commento di Luca Telese

Lasciatele stare le sardine, non rompete loro gli zebedei. C’è, in questo paese, soprattutto a sinistra (la sinistra invertebrata di questi anni, intendo) una indifferenza atavica verso i movimenti, un riflesso aggressivo condizionato. Si tratta di un sentimento aristocratico e supponente che si manifesta ogni volta che qualcuno scende in piazza, soprattutto se giovane, soprattutto se lo fa senza una sacra bandierina confederale stampigliata sulla maglietta, senza una vidimazione di partito.

Si chiede sempre ai popoli democratici e insorgenti di fare qualcosa di più, qualcosa di diverso, qualcosa di dissimile da quello che fanno (e che fanno benissimo). Ebbene, le sardine, come il popolo viola, come i girotondi, come chiunque altro si animi intorno a una battaglia ideale, non devono fare nulla di più di quello che già fanno.

Mentre i professionisti della politica languiscono nello sconforto, mentre i leader dei partiti si struggono compulsando lo zerovirgola in più o in meno nei sondaggi avvelenati e concentrici, mentre i giornalisti si fanno le pippe mentali commentando se stessi e mentre i corifei (anche tra coloro che sono teoricamente avversi) esaltano le gesta e le folle raccolte dal Capitano, le sardine hanno compiuto un piccolo-grande miracolo: hanno cambiato la narrazione.

Hanno fatto emergere un iceberg. Sono riuscite a catalizzare un sentimento collettivo e a dimostrare che una grande forza diffusa era refrattaria al vento, al racconto, all’egemonia della destra. Semmai dovesse vincere, Stefano Bonaccini, dovrà fare un monumento a questo spumeggiante popolo di anonimi. Che sicuramente non ha piattaforme complesse, che senza dubbio è animato da un sentimento, e non sostenuto da una piattaforma programmatica, e di certo si raccoglie intorno ad un’unica parola d’ordine.

Basta per vincere? Nessuno potrebbe essere così ardito da sostenerlo. Peccato che questa parola, questo grande e festoso “No”, sia la precondizione perché la vittoria possa esserci, la premessa di tutto il resto: il No delle sardine oggi è ciò che fa la differenza tra la vita e la morte, tra la vittoria e la sconfitta della sinistra in Emilia Romagna e – forse – in tutta Italia. Vi pare poco?

 

 

Leggi anche:
Le sardine invadono le piazze di tutta Italia: chi sono e perché si chiamano così
Dopo Bologna 7mila sardine “anti-Salvini” affollano la piazza di Modena
Migliaia di Sardine a Modena intonano Bella Ciao: il video è incredibile
“Ho visto le sardine di Bologna e ho deciso di fare lo stesso a Modena: in piazza contro l’odio di Salvini”
Bologna, l’organizzatore delle sardine a TPI: “15mila persone più forti di Salvini”
Salvini: “Una delle sardine di Modena invocava il mio omicidio e mi raffigurava a testa in giù”
Ti potrebbe interessare
Opinioni / La nuova Internazionale della Destra (di Giulio Gambino)
Opinioni / Il martirio di Gaza tra allarme genocidio e pulizia etnica (di F. Bascone)
Opinioni / Come ti smonto le 5 obiezioni allo Ius Scholae (di S. Arduini)
Ti potrebbe interessare
Opinioni / La nuova Internazionale della Destra (di Giulio Gambino)
Opinioni / Il martirio di Gaza tra allarme genocidio e pulizia etnica (di F. Bascone)
Opinioni / Come ti smonto le 5 obiezioni allo Ius Scholae (di S. Arduini)
Opinioni / Il paradosso di X e perché i social non sono interscambiabili (di S. Mentana)
Opinioni / Perché il nucleare è necessario (di Stefano Monti)
Opinioni / Ma il futuro è solo delle rinnovabili (di Gianni Silvestrini)
Opinioni / Le sfide del nuovo nucleare (di Giulio Gambino)
Opinioni / È ora di combattere contro i nazionalismi che mettono in pericolo l’Europa (di N. Zingaretti)
Opinioni / La grande sfida di Trump all’Unione europea (di Ignazio Marino)
Opinioni / “L’astensionismo aiuta il potere ma noi, oggi, non abbiamo alternativa”: lettera a TPI