Ragazza difende i migranti sul profilo di Salvini: fan leghisti la ricoprono di insulti sessisti
Un post sulla nave "Alan Kurdi", un utente che difende i 149 migranti salvati in mare. E subito si scatena il gregge che pascola rabbia nelle terre virtuali dell’analfabetismo di ritorno. Persone che torneremo a incontrare al supermercato o in un parco (quando potremo tornarci). E purtroppo anche in fila quando andremo a votare
Pillole di degrado umano dal profilo Twitter di Matteo Salvini
Matteo Salvini e la Lega non navigano decisamente in buone acque: i tentativi di sciacallaggio per trasformare i morti per Coronavirus in nuovi consensi sono stati un clamoroso flop e anche le bufale sul MES – al di là dei facili slogan e delle card colorate – risultano di difficile comprensione a molti dei suoi elettori, quelli con conoscenze matematiche che non vanno oltre la tabellina del tre, per intenderci. Ad aggravare la situazione, il disastro della sanità lombarda, “eccellenza” sbandierata da generazioni di leghisti che oggi conta 11mila morti ed è passata al setaccio dalla Guardia di Finanza.
Sullo sfondo, la consapevolezza che il futuro sarà altrettanto incerto: come proporsi alla guida di un Paese che avrà bisogno delle migliori energie per ripartire? Ammesso che la popolarità di Giuseppe Conte possa crollare a crisi superata (ipotesi al momento assai remota), come presentarsi al cospetto degli italiani proponendo un Governo con dentro Borghi, Borgonzoni, Meloni, Calderoli e lo stesso ex dj del Papeete Beach? Bel dilemma. Nel frattempo si sponsorizza persino Mario Draghi, uno dei più convinti europeisti che c’è in Italia, alla faccia del cosiddetto “sovranismo”.
A venire in aiuto di un ufficio propaganda ormai alla deriva, a corto di soldi pubblici e di idee, ormai vittima della sua monotonia e di trovate grottesche come la preghiera recitata insieme a Barbara d’Urso, la nave “Alan Kurdi” della ong tedesca Sea Eye, che ha soccorso 149 naufraghi e aspetta un porto sicuro in cui farli sbarcare. Non sarà sembrato vero, a Morisi & Co., poter sbattere l’imbarcazione umanitaria sui profili social del “Capitano” per darla in pasto a quel gregge che pascola rabbia nelle terre virtuali dell’analfabetismo di ritorno. E c’è da dire che pur senza raggiungere i livelli di contenuto gastrico dei tempi d’oro, quel pubblico ancora atterrito dalle pieghe misteriose del Meccanismo europeo di stabilità ha risposto come i “pastorelli verdi” speravano.
L’Italia, però, è popolata a maggioranza da persone per bene, persone che nella vita si realizzano e che se hanno problemi o sofferenze non sentono il bisogno di sfogarsi con chi sta peggio. È il caso di Caterina L., 26 anni di Trapani, che non abbocca alla facile esca e sul profilo Instagram di Salvini spezza l’armonia della bolla di odio lasciando un commento da persona normale in mezzo a navi da affondare ed esseri umani da usare come mangime per pesci. “149 ESSERI UMANI che hanno bisogno di aiuto”, scrive Caterina, attirando su di sé il peggio del degrado umano.
sergioobinu5 le scrive: “Ti venisse un cancro al cervello e all’utero” (faccina rossa di rabbia), ma la stragrande maggioranza delle risposte sono a sfondo sessuale, perché Caterina è anche una bella ragazza e questo stimola oltremodo le pulsioni più animali di una certa plebe digitale. “Perché non te li prendi a casa tua i migranti? O semplicemente perché non te li prendi dentro che ti piacerebbe molto lo sappiamo (3 faccine che ridono con le lacrime)” le consiglia lukakukagu, “Te piace il cicciotto nero uh!” (faccina che ride con le lacrime e faccina che vomita roba verde), commenta sicilvan, che poi, non contento, ribadisce: “Vai a aiutarli, hanno proprio bisogno, dai 149 umani che vogliono sfogarsi, datti da fare su”.
Dello stesso tenore il messaggio di leonleon009: “Tutti a casa tua nel tuo letto. Non credo avrai problemi no?? Sono poverini vanno aiutati” (omino che si mette una mano in faccia). Anche michelesandri_biciclino68 visualizza nel suo disagio mentale il letto di Caterina e le scrive: “Prendili a letto con te così li scaldi e li curi”, mentre steno216 confessa così i suoi complessi legati a certe dimensioni e l’incompetenza della sua maestra delle elementari: “Piace i 30 cm”. Come in tutti i branchi che si rispettino, arriva quello spiritoso, che in questo caso si nasconde dietro il nickname up3love: “Dai raga si è capito, lasciate stare, poverina era senza manico, lasciate che ne arrivi anche per lei”. E ancora, manu.spi.2: “Una femminista che si sta già pregustando l’arrivo di 140 risorse succulente” (quattro faccine golose con la linguetta di fuori). “AMMAZZATI” di macigno 1981 e CAZ** LORO PORCO D**” di edoardo_persia fanno quasi tirare un sospiro di sollievo.
Insomma, le solite oscenità a cui i social ci hanno purtroppo abituato da tempo. Uomini e donne che nella stragrande maggioranza dei casi si nascondono dietro profili fake, perché la loro vigliaccheria è direttamente proporzionale alla rabbia repressa che pensano di sfogare un un’anonimo insulto al primo che capita. Persone che torneremo a incontrare al supermercato, in un ristorante o in un parco (quando potremo tornarci) e purtroppo anche in fila quando andremo a votare.
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